E’ stata presentata questa mattina presso l’Ente provinciale per il Turismo di Salerno l’ottava edizione di ATELIERspazioperformativo, realizzata da Artestudio e Teatro Grimaldello, in collaborazione con il Teatro Nuovo, concept e coordinamento di Loredana Mutalipassi. La rassegna domenicale è dedicata a danzatori, attori e studenti come spazio alternativo, ma non esclusivo, all’interno del quale approcciare o approfondire l’arte performativa, o meglio la forma rappresentativa risalente agli anni Sessanta, legata alla riscoperta del corpo dell’attore da parte del teatro novecentesco.
In particolare, attraverso l’incontro con artisti di rilievo internazionale nell’ambito della danza e del teatro, Atelier si pone l’obiettivo di individuare, potenziare e raffinare le possibilità espressive del corpo sperimentandone la duttilità e migliorandone la qualità. L’evento, che ha il patrocinio del Comune di Salerno, si propone di ampliare sempre più l’orizzonte dello spazio teatrale inteso come luogo del corpo dell’attore nella sua totalità; una dimensione nella quale spazio e tempo siano profondamente correlati e traslati dalla sensibilità rappresentativa degli interpreti.
Anche quest’anno la proposta è eterogenea ma profondamente univoca proprio nella ricerca, da parte di registi, coreografi e interpreti di mettere in scena “il corpo” sulla scena, corpo che attraverso la sua stessa materialità ri-crea la realtà e la offre al pubblico, sempre più esso stesso interprete e chiamato ad agire e non ad essere agito da ciò che prende vita sulle assi del palcoscenico.
La formula organizzativa ripropone una co-direzione artistica – Loredana Mutalipassi e Antonio Grimaldi – e si estende con la creazione di una rete di promotori, tutti operanti a Salerno e in provincia, che hanno messo in comune idee ed energie, non solo in fase di realizzazione dell’evento in senso stretto ma proprio dal punto di vista del progetto culturale di cui Atelier si fa promotore, che è quello della fruizione critica, della formazione non solo dell’attore ma soprattutto del pubblico.
La formazione e l’impegno sociale
A tale proposito ci piace sottolineare una delle caratteristiche fondamentali di ATELIERspazioperformativo, che ne informa profondamente la struttura da sempre, e cioè la dimensione della formazione: l’atelier, quello dei pittori e degli scultori, ma anche delle sartorie, è il luogo deputato alla “costruzione”, alla creazione del veicolo espressivo attraverso il quale si produce proprio materialmente l’ “opera”.
L’idea di fondo è proprio la formazione, il ritorno ad una visione educativa del teatro in senso lato, non soltanto nella fruizione (com’era presso Greci e Romani) ma nel suo stesso processo creativo, nei codici che ne sono alla base, nelle tecniche attraverso le quali si esprime e che costituiscono il “linguaggio non-verbale” o una verbalità che si trascende attraverso il corpo dell’attore stesso.
Da sempre ATELIERspazioperformativo ha avuto una sezione laboratorio che quest’anno assume un rilievo ancora più ampio, di livello internazionale. Infatti il comparto formazione si avvarrà della presenza a Salerno del Maestro Milton Myers, direttore della sezione contemporaneo dello Jacob’s Pillow, docente presso Alvin Ailey American Dance Theatre, di Max Luna III, direttore del Reale Balletto delle Filippine, docente ospite della The Ailey School, già primo ballerino dell’Alvin Ailey American Dance Theatre, con una full immersion nella tecnica di danza contemporanea fondata da Lester Horton, di cui gli artisti summenzionati rappresentano la più diretta testimonianza.
Per completare ancora di più un’esperienza squisitamente tersicorea, che vedrà affluire a Salerno danzatori provenienti da tutta Italia, e, ci auguriamo, da tutta Europa, la sezione seminario di ATELIERspazioperformativo edizione 2018 vedrà inoltre la partecipazione di Massimiliano Scardacchi, AND (Accademia Nazionale di Danza), per la danza classica e Roberto D’Urso, RAI e Mediaset, per il genere modern jazz.
Il tutto arricchito dalla presenza di maestri accompagnatori alle percussioni quali Paula Jeanine Bennett, dalla Juilliard di New York e il maestro Ruggiero Botta. Per il seminario si è avviata la collaborazione con il Liceo Coreutico Alfano I di Salerno.
L’attenzione alla formazione si traduce, inevitabilmente in un particolare impegno rivolto al territorio, in particolare alla fascia degli adolescenti e dei giovani, ma anche più in generale, ai gruppi sociali più deboli e, quest’anno, si tradurrà nella disponibilità ad offrire 100 posti per assistere alle quattro performance in programma a persone segnalate dal Segretariato Sociale. Puracultura è mediapartener della rassegna.