Quanto è difficile calarsi con successo nel mercato del lavoro? Si tratta di una domanda che tutti i giovani campani si pongono, una volta terminato l’obbligatorio percorso di studi universitario. Eppure potrebbe già essere troppo tardi dato che, a causa della crisi e dello sviluppo di nuove professioni digitali, non sempre è possibile sfruttare adeguatamente il proprio titolo di studio. Soprattutto nel caso in cui gli sbocchi lavorativi concessi da una laurea non trovino poi riscontro nel mercato del lavoro.
I dati sulla disoccupazione in Campania
In Campania il problema relativo alla disoccupazione è molto ampio, così come in tutte le regioni del Sud. Stando ai dati raccolti dall’Inps, infatti, i primi mesi del 2016 hanno fatto registrare circa 10.000 contratti in meno rispetto all’anno precedente, con il tasso di licenziamenti in continua ascesa. Il Jobs Act non è infatti riuscito né a tutelare le situazioni contrattuali già esistenti, né a favorire l’assunzione di nuove leve: soprattutto per quanto riguarda i giovani campani, che si trovano sempre più spesso con prospettive di occupazione quasi nulle. Secondo la Cgia, infatti, in Campania il tasso di disoccupazione giovanile supera il 50%: un dato che deve spingere il Governo ad intervenire il prima possibile, ma che deve far riflettere anche i giovani, orientandoli verso una facoltà con grandi sbocchi lavorativi, e verso un sistema didattico che possa consentirgli di laurearsi velocemente senza per questo sacrificare la qualità del titolo.
Una soluzione per farsi trovare pronti
La regola è quella di massimizzare gli anni della laurea, conseguendo questo titolo velocemente per poter sfruttare anche il fattore età. Inoltre, sarà sempre il caso di svolgere dei lavori in contemporanea col percorso di studi, così da accumulare esperienza e da rimpolpare il curriculum, rendendolo più attrattivo. E da questo punto di vista nulla risulta più efficace di una laurea conseguita presso un ateneo telematico. I corsi di laurea triennale dell’Unicusano di Napoli, ad esempio, preparano lo studente, fin dall’inizio, in modo mirato per il mondo del lavoro: dopo 3 anni si è è già pronti per cominciare a lavorare. Inoltre, offrendo la possibilità di seguire tutte le lezioni online, disponibili a ogni ora del giorno, per lo studente è più facile gestire gli orari di studio e farli combaciare con un eventuale lavoro.
Le aziende assumono o non assumono?
Spesso i giovani neo-laureati sono portati a pensare, erroneamente, che il forte tasso di disoccupazione in Italia sia la diretta conseguenza delle aziende che non assumono più. Si tratta di un pensiero che è vero solo in parte, dato che le aziende ricercano quotidianamente personale sempre più specializzato, e restringono colloqui ed assunzioni pesando le competenze e le esperienze lavorative presenti nel curriculum del candidato.