L’assegno unico familiare è una delle misure confermate dalla manovra finanziaria di dicembre 2022. La misura, varata dal governo Draghi nel 2021, subirà, quest’anno, delle modifiche. Vediamo insieme chi deve presentare la domanda e come, e quanto riceverà.
Assegno unico familiare 2023: chi può presentare la domanda
Ricordiamo che l’assegno unico e universale è una misura rivolta alle famiglie con figli a carico. Può essere richiesta dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21° anno di età del figlio. La cifra erogata dipende dall’età dei figli e dall’importo dell’ISEE.
Chi richiede l’assegno unico per la prima volta, deve presentare la relativa richiesta correlata da attestazione ISEE. Presentando la richiesta senza l’attestazione ISEE si avrà diritto all’importo minimo, vale a dire quello riservato ai nuclei familiari con ISEE superiore a 40.000 euro. Stessa procedura anche per coloro che lo scorso anno hanno presentato la domanda ma non è stata accolta o non risulta più attiva.
La domanda può essere presentata tramite:
- contact center
- servizio online
- patronati
- app INPS Mobile.
Le famiglie che lo scorso anno hanno presentato la domanda per l’assegno unico non devo ripresentarla anche quest’anno. La decisione rientra in un quadro di snellimento delle procedure previsto anche dalle misure del PNRR. Le famiglie, però, sono tenute a produrre un ISEE aggiornato e a comunicare qualunque variazione (iban, nascita figli, sopravvenuta disabilità dei figli). In caso di mancanza di ISEE aggiornato sarà corrisposto il minimo previsto.
Gli importi dell’assegno unico
Se nel 2022 l’importo mensile oscillava da un minimo di 50 euro a un massimo di 175, quest’anno, per effetto dell’inflazione, le cifre saranno adeguate. La rivalutazione si aggirerà intorno al 9% secondo quella che è un’ipotesi di tasso annuale 2022. L’importo minimo, dunque, salirà a 55 euro mentre il massimo arriverà a 196 euro. Sono inoltre previsti adeguamenti anche per quanto riguarda le soglie ISEE, ma per il momento non sono stati resi ancora noti. Le maggiorazioni più consistenti andranno alle famiglie con bambini piccoli e con tre o più figli a carico. Nello specifico è stabilito:
- l’aumento del 50% della maggiorazione forfettaria, per i nuclei con almeno 4 figli, che sale a 150 euro mensili a nucleo;
- l’aumento del 50% dell’assegno per i nuclei familiari numerosi, con tre o più figli a carico, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni per i quali l’importo spettante per ogni figlio aumenta del 50%, per livelli di ISEE fino a 40.000 euro;
- l’aumento del 50% dell’assegno, da applicare agli importi spettanti secondo le fasce Isee di riferimento, per i nuclei familiari con figli di età inferiore a 1 anno.
Aumenti saranno riconosciuti anche per le famiglie con figli disabili.
Da quando partono gli adeguamenti
Gli adeguamenti degli importi per l’assegno unico sono previsti a partire già da febbraio 2023. Per i nuovi richiedenti, invece, il beneficio scatta a partire da marzo 2023 se la domanda è presentata entro il 30 giugno.
Secondo i dati diffusi dall’Inps a novembre 2022, lo scorso anno, nel periodo da marzo a settembre, sono stati erogati in forma di assegno unico alle famiglie importi per un totale di 8,9 miliardi di euro; i richiedenti sono stati 5,5 milioni mentre 8,8 milioni sono stati i figli che hanno beneficiato di almeno una mensilità.