Si è chiuso il 20 aprile il termine per la presentazione delle domande per l’assegno di cura destinato alle persone non autosufficienti. Tuttavia, i Servizi Sociali del Comune di Napoli hanno comunicato che si sta valutando una possibile proroga, ma è ancora tutto da vagliare.
Ricordiamo, che con Decreto Dirigenziale n. 884/2014 del 09/09/2014, la Regione Campania ha dato il via per il 2015 alla presentazione delle domande per l’assegno di cura destinato alle persone non autosufficienti e alle loro famiglie. In vista di una possibile proroga della scadenza, è consigliabile mantenersi in contatto con i Servizi Sociali del Comune di propria residenza per essere tempestivamente aggiornati sull’evoluzione dell’intervento da parte del Comune.
Per chi ha già presentato domanda non resta che attendere. Il numero dei beneficiari dell’assegno di cura non è altissimo. Anche se non è espressamente indicato nel Decreto Dirigenziale, i Servizi sociali del Comune di Napoli, hanno affermato che si parla di 350 aventi diritto (per la sola città di Napoli). Se si escludono i malati di SLA, che secondo il Decreto hanno la priorità sulle istanze presentate per un totale di 50 domande, i beneficiari dell’assegno ammontano in tutto a 300.
Il numero massimo degli assegni di cura da erogare è stabilito in base al numero delle domande pervenute e al budget a disposizione del Comune. Ciò implica che il numero degli assegni possa variare da comune a comune, pertanto è di fondamentale importanza informarsi direttamente agli sportelli dei Servizi Sociali del proprio Comune di residenza per accertarsi sulla disponibilità degli assegni e sulla scadenza dei termini per la presentazione della domanda.
Facciamo un breve passo indietro. Con il Decreto Dirigenziale n. 884/2014, la Regione promuove un programma di assegni di cura con l’obiettivo di favorire la permanenza delle persone non autosufficienti nelle proprie abitazioni e di sostenere le famiglie che se ne prendono cura.
Ma quali sono le patologie che identificano la persona non autosufficiente? Nel Decreto è indicato in maniera inequivocabile: “beneficiarie dell’intervento sono le persone non autosufficienti senza distinzione di patologie e prioritariamente le persone con disabilità gravissime che necessitano di assistenza continua e vigile 24 ore su 24”. Alcuni esempi riportati nel documento Dirigenziale sono le gravi demenze (Alzheimer ad esempio) , stati vegetativi, gravi patologie cronico degenerative non reversibili, gravi cerebro lesioni, gravissima disabilità psichiche multi patologiche etc…
La trafila per la parte burocratica (e non) è un po’ lunga, ma ne vale la pena. Nel Decreto si parla di 700 € mensili da erogare al malato per un anno, con possibilità di rinnovo dopo un ulteriore accertamento della malattia da parte dell’equipe dell’UVI (Unità di Valutazione Integrata) del Distretto sanitario di appartenenza.
A chi ci si deve rivolgere per la documentazione da compilare in caso di proroga dei termini? Destinatari della nostra attenzione sono i Servizi Sociali Professionali del Comune di appartenenza. Il fac simile della domanda è possibile reperirlo direttamente presso questi uffici. E’ preferibile munirsi di fotocopia della Carta di identità del malato e del familiare/ tutore che ne fa domanda, e della tessera sanitaria di entrambi i soggetti. La domanda è di facile comprensione e compilazione; tuttavia, è preferibile completarla sul posto e chiedere, all’occorrenza, il supporto agli addetti ai lavori.
La domanda va consegnata a mano, e al termine della compilazione, gli assistenti sociali vi istruiranno sull’iter burocratico e di accertamento medico che seguirà alla protocollazione dell’istanza.
Dopo qualche settimana dalla presentazione della domanda, verrete contattati da un addetto P.U.A (Porta Unica di Accesso, ossia l’anello operativo che cura l’accoglienza alle prestazioni sociosanitarie) che vi informerà isulla documentazione medica aggiuntiva da predisporre e sulla data della visita al malato da parte delle U.V.I (Unità di Valutazione Integrata) del Distretto sanitario di appartenenza.
La documentazione medica aggiuntiva da predisporre per tempo prima della visita al malato da parte delle U.V.I (Unità di Valutazione Integrata) è costituita dalla scheda S.V.A.M.A (Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone adulte e Anziane) e dalla scheda S.V.A.M.DI(Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone con disabilità).
La scheda S.V.A.M.A (Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone adulte e Anziane) deve essere compilata dal medico curante del malato e serve ad attestare la patologia del vostro familiare. Sempre al medico curante, va richiesta la prescrizione (su ricetta “rossa”) di una visita geriatrica con la seguente indicazione: “visita geriatrica multidimensionale per compilazione S.V.A.M.DI”.
Con tale prescrizione, ci si dovrà rivolgere alla ASL di competenza e prenotarela visita geriatrica. Terminata la visita, è indispensabile richiedere al medico che ha visitato il vostro caro, la compilazione della scheda S.V.A.M.DI.
In fase di compilazione delle schede, è importante accertarsi che il medico curante abbia riportato sulla scheda S.V.A.M.A la specifica “Assegno di cura” , e che invece il geriatra abbia specificato sulla scheda S.V.A.M.DI “disabile gravissimo” con l’indicazione di una delle patologie di seguito elencate e del relativo livello di gravità (da 1 a 5):
Disabili gravissimi: proposta elenco patologie con precedenza assoluta
– S.L.A (Sclerosi Laterale Amiotrofica);
– SMA (Atrofia Muscolare Spinale Primaria);
– Demenza frontotemporale (FTD);
– Atrofia Muscolare Spinale Progressiva Sporadica; Spinale Progressiva Sporadica;
– Atrofia Muscolare Bulbo spinale progressiva (Malattia di Kennedy);
– Paraparesi Spastica Ereditaria (SPG);
– Sclerosi Laterale Primaria
A questo punto, non vi resta che incontrare l’equipe dell’UVI che ha il compito di valutare il grado di autosufficienza e dei bisogni assistenziali dell’utente e del suo nucleo familiare. Una volta accertata e confermata la gravità della malattia del vostro caro e verificata la disponibilità di budget da parte della Struttura competente, siete pronti per ricevere il bonifico sperato e dedicare così qualche risorsa in più al vostro familiare e, perché no, anche a voi stessi. Ricordatevi infatti che l’obiettivo dell’assegno di cura è quello di supportare economicamente il malato e la sua famiglia, garantendo quell’assistenza ad hoc che il proprio familiare non è in grado di sostenere in toto, né in termini di tempo, né economici, né di competenze sanitarie specifiche.