Il bando 2018 degli Erc Advanced Grants -i finanziamenti assegnati a ricercatori di eccellenza che perseguono ricerche innovative ad alto rischio e alto impatto, finalizzate ad un avanzamento delle frontiere della conoscenza- premia ancora una volta l’Ente: tra i vincitori anche i progetti ‘XAI: science and technology for the eXplanation of AI decision making’ di Fosca Giannotti dell’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione ‘A. Faedo’ (Isti) del Cnr di Pisa, e ‘TeloRNAging’ di Fabrizio D’Adda di Fagagna dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia e Istituto Firc di oncologia molecolare di Milano.
Il primo progetto indaga i meccanismi che regolano le cosiddette ‘black box’, le scatole nere nell’intelligenza artificiale basate su algoritmi di apprendimento automatico (machine learning e deep learning), oggi utilizzate nei processi automatici che utilizzano grandi quantità di dati per il decision making. La sfida consiste nel mettere a punto un metodo innovativo per comprendere come si formano i risultati di tali applicazioni, arrivando a ‘correggere’ possibili bias che possono alterare le conclusioni: “Il nostro progetto vuole realizzare una tecnologia che renda comprensibili alle persone le decisioni suggerite dagli algoritmi che le tecniche di intelligenza artificiale apprendono dai dati. Questa tecnologia permetterà di rispondere a domande del tipo: perchè mi è stato rifiutato il mutuo? Perchè a questo paziente è stato diagnosticato il diabete? come possiamo essere sicuri che il pilota automatico della macchina a guida autonoma non faccia errori nel riconoscere ostacoli?”, commenta la ricercatrice.
Riguarda, invece, il tema dell’invecchiamento cellulare ‘TeloRNAging‘ di Fabrizio D’Adda di Fagagna (Ifom e Cnr-Igm). Il progetto riguarda lo sviluppo di specifiche molecole ‘antisenso’ che potrebbero bloccare i segnali che portano al’invecchiamento cellulare causato dal deterioramento dei telomeri, le estremità finali dei cromosomi il cui ruolo cruciale nei processi di invecchiamento cellulare è stato individuato già nel 2009 dai premi Nobel per la medicina Elisabeth Blackburn, Jack W. Szostak e Carol Greider. Il ricercatore, già vincitore in passato di numerosi riconoscimenti internazionali tra cui un ulteriore Erc Grant, da anni svolge presso l’Istituto Firc di oncologia molecolare di Milano ricerche pionieristiche che hanno contribuito notevolmente alla comprensione del rapporto causa-effetto tra l’accorciamento ai telomeri e la stabilità del DNA, con conseguenze sulla salute umana, in particolare in patologie che comprendono, oltre ai tumori, la cirrosi epatica, la fibrosi polmonare, il diabete, l’osteoporosi e l’artrite o malattie rare come la progeria, caratterizzata da invecchiamento precoce.