Un premio per la collaborazione e la ricerca scientifica tra Italia e Usa, è quello offerto dall’Aspen Istitute Italia, giunto alla seconda edizione. Si tratta di un’iniziativa inquadrata nel costante impegno dell’Aspen Istitute Italia per incrementare le relazioni tra i due paesi. Il riconoscimento è assegnato a una ricerca frutto della collaborazione transatlantica, riguardante le scienze naturali, teoriche o applicate. L’evento ha avuto luogo a Roma, nei saloni di Palazzo Lanzellotti, sede dell’Aspen.
La cerimonia si è aperta con un dibattito moderato da Luciano Maiani, professore emerito di Fisica teorica a La Sapienza di Roma, dal titolo ‘Guardare lontano: lo Spazio della ricerca, l’economia dello Spazio’. Sono intervenuti nella discussione anche Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale italiana; Coleen Hartman, Director of the Sciences and Exploration Directorate, NASA Goddard Space Flight Center e Samuel C. C. Ting del MIT, premio Nobel per la fisica.
Quest’ultimo, in particolare, ha sottolineato l’importanza della ricerca di base come propulsore per qualsiasi sviluppo tecnologico e industriale, in grado di migliorare la vita delle persone. “The prime motivation of basic research is human curiosity – ha detto Ting – the innate passion to learn something new or obtain a deeper understanding of a natural phenomena. Today, basic research require high standards of education at every level and thrives on political and popular support. Basic research also serves as a catalyst to industries in the development of new technologies. Spin offs from basic scientific research, although difficult to predict in advance, have had a profound effect on the quality of life. Basic scientific research is the foundation from which knowledge is advanced and technological development is propelled”.
Il presidente del Cnr Massimo Inguscio, presente alla conferenza, ha citato Gustavo Colonnetti, “che a metà ‘900 diceva: ‘Non esistono scienze applicate e di base. Chi può dire, per esempio, dove porterà la meccanica quantistica?’. Quella che all’epoca era quasi una filosofia, ha poi portato al laser, una tecnologia con applicazioni industriali enormi”.
Alla cerimonia di consegna del premio sono intervenuti i due vice presidenti dell’Aspen Istitute Italia, Lucio Stanca e Paolo Savona. A ritirare il premio per il team di esperti, Francesco Tombesi, ricercatore e professore aggregato di Astrofisica all’Università Tor Vergata di Roma. La ricerca, dal titolo ‘Wind from the black hole accretion disk driving a molecular outflow in an active galaxy’, ha raccolto i dati da due telescopi spaziali, dimostrando la stretta correlazione tra i buchi neri e la formazione delle galassie. Lo studio è la cover story pubblicata su Nature nel marzo del 2015 ed è il frutto della collaborazione internazionale di sei scienziati, tra cui, oltre al citato Tombesi, Marcio B. Meléndez Hernández, Sylvain Veilleux, James N. Reeves e Christopher S. Reynolds dell’Università del Maryland e lo spagnolo Eduardo González Alfonso dell’Università di Alcalà.