Si sono conclusi i lavori di restauro dell’Atrio dei Gesuiti, il nucleo più antico del Palazzo di Brera di Milano, che un tempo ne costituiva l’accesso principale. L’intervento di recupero è stato realizzato grazie al contributo di Rigoni di Asiago, in collaborazione con il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.
L’azienda veneta, specializzata nella produzione biologica di miele e confetture in Italia e in Europa, ha sostenuto l’intero finanziamento dell’intervento di restauro, restituendo a Brera e a Milano uno degli angoli più rappresentativi del Complesso Monumentale. L’Atrio dei Gesuiti era l’ultima parte che necessitava di un profondo recupero per ristabilire l’equilibrio e l’armonia complessiva del Palazzo, noto in tutto il mondo per la sua prestigiosa Accademia di Belle Arti, per la Pinacoteca e per la Biblioteca Nazionale Braidense.
L’inaugurazione si è svolta oggi, mercoledì 28 ottobre 2015, alla presenza di Andrea Rigoni, Amministratore Delegato di Rigoni di Asiago, Sandrina Bandera, Direttore del Polo museale regionale della Lombardia, James M. Bradburne, Direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Nazionale Braidense, Enrico Bressan, Presidente di Fondaco e Aldo Bassetti, Presidente degli Amici di Brera.
Andrea Rigoni ha dichiarato: «E’ la nostra prima esperienza a supporto di un delicato progetto di restauro e siamo felici di aver contribuito a ridare alla struttura e ai preziosi monumenti di Palazzo di Brera il loro originario splendore. Con questa iniziativa di Responsabilità Sociale d’Impresa vogliamo essere riconoscenti verso un monumento simbolo di Milano, convinti che le aziende abbiano il dovere di restituire al territorio quello che il patrimonio culturale dell’Italia ci offre in termini di bellezza e notorietà nel mondo. I positivi risultati consegueti ci spingono a valutare una continuità nell’impegno. Ringrazio infine tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto, dalle maestranze ai tecnici, ai dirigenti della Soprintendenza, a Fondaco, che ne ha coordinato i lavori e la comunicazione e gli Amici di Brera».
Particolare soddisfazione è stata espressa da Enrico Bressan, Presidente di Fondaco Srl, «per aver portato a Milano, durante Expo, in uno dei punti nevralgici della cultura milanese e non solo, una delle aziende fiore all’occhiello dell’imprenditoria veneta e per aver concluso i lavori entro la data stabilita e a regola d’arte».
Con il restauro dell’Atrio dei Gesuiti la Rigoni di Asiago rafforza il rapporto con la città di Milano. Quest’anno, l’azienda ha partecipato all’EXPO e ha aperto il negozio monomarca in via Buonarroti. Ha inoltre dato vita all’iniziativa culturale “Dal Quadro al Piatto”, in collaborazione con la Pinacoteca e il CNR di Roma, cinque tavole rotonde durante le quali si è discusso del rapporto tra arte e cibo.
Rigoni di Asiago punta a chiudere il 2015 con 100 milioni di euro di fatturato, grazie al consolidamento del mercato dei mieli, delle confetture e delle creme spalmabili, e al lancio di nuovi prodotti sempre biologici, come i succhi “Tantifrutti”. Quest’anno, inoltre, l’azienda ha iniziato i lavori di raddoppio dello stabilimento produttivo di Albaredo d’Adige e acquisito nuove aree per poter ampliare la produzione.
CENNI STORICI SUL PALAZZO DI BRERA E SINTESI INTERVENTO DI RESTAURO
Dal 1773, per volere di Maria Teresa Imperatrice d’Austria, Palazzo di Brera è diventato il polo museale e culturale di Milano. L’Atrio dei Gesuiti, il nucleo più antico del Palazzo, l’area d’ingresso a quello che era il complesso formato dal convento e dal collegio affidato ai Gesuiti da San Carlo Borromeo, col tempo ha visto rovinarsi gli intonaci, gli elementi in pietra, marmo o granito, le strutture lignee, i ferri, i bassorilievi, le lapidi commemorative. I lavori di restauro hanno quindi riguardato la struttura complessiva, in particolare il rifacimento degli intonaci e dei serramenti, il posizionamento di un impianto elettrico anti piccione, la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione generale di nuova generazione e a risparmio energetico puntato sulle opere.
Sono stati inoltre restaurati i monumenti custoditi nell’Atrio, testimonianze storico-artistiche di grande interesse quali: il Portale barocco della Chiesa del Santo Sepolcro, montato nel 1717 a Brera con l’aggiunta di un busto seicentesco in memoria di San Carlo Borromeo, dopo il rifacimento della facciata della chiesa milanese del Santo Sepolcro; il bassorilievo marmoreo “L’incoronazione di Napoleone”, realizzato da Gaetano Matteo Monti per l’Arco della Pace di Milano, opera rimasta incompiuta a causa della caduta di Napoleone e collocata nel Palazzo nel 1834; il Monumento al pittore e architetto Giovanni Perego, per mano di Pompeo Marchesi, allievo del Canova, e Paolo Landriani (il restauro ha permesso di riportare alla luce le due firme che il tempo aveva “cancellato”), effige scolpita nel 1819; il Monumento dedicato a Ruggero Giuseppe Boscovich, realizzato nel 1831, padre gesuita, scienziato e fondatore dell’osservatorio astronomico di Brera; il Monumento a Giuseppe Sommaruga, realizzato dall’Ordine degli Architetti di Milano per mano dell’artista C. Ravasco, per ricordare una delle maggiori personalità dell’architettura del Novecento, autore di Palazzo Castiglioni a Milano.
I lavori, iniziati ad aprile 2015 e conclusisi nel mese di ottobre, e le attività sviluppate nel corso del restauro, sono stati coordinati da Fondaco, società veneziana di consulenza e strategia nella comunicazione che ha all’attivo oltre 50 interventi di restauro in dieci anni di attività su tutto il territorio nazionale. Il progetto è stato predisposto dagli architetti Alessandra Quarto e Angelo Rosi, della Soprintendenza di Milano.