Dalla Biennale di Curitiba in Brasile al Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza: è questo lo straordinario percorso dell’esposizione di arte contemporanea che si è inaugura ieri nello spazio museale cittadino, alla presenza del direttore della Biennale sudamericana Luiz Ernesto Meyer Pereira. Il progetto, dal titolo “ARTEOLOGIA – OLTRE L’ETICA. L’ARTE ETICA IN DIALOGO FRA PASSATO E FUTURO“, coinvolge 13 artisti internazionali che hanno voluto proporre a Vicenza la straordinaria esperienza brasiliana che li vede ospiti, dallo scorso 21 settembre, all’interno dell’importante evento in corso nella città sudamericana, dedicato quest’anno “Open Borders”. Tra questi, il talento vicentino – scultore, performer e pittore – Alberto Salvetti, insieme ad altri 10 colleghi del Movimento Arte Etica – Marco Bertin, Carlo Bonfá, Julia Bornefeld, Luigi Dellatorre, Gianfranco Gentile, Marco Gradi, Franco Mazzucchelli, Matteo Mezzadri, Jorge R. Pombo, Alessandro Zannier – e agli artisti Carlo Pasini e il brasiliano Jairo Valdati.
Il progetto, promosso da Comune di Vicenza con l’Assessore alla Cultura Simona Siotto, VIOFF e Musei Civici Vicenza, è realizzato in collaborazione con la 14a Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Curitiba 2019 de è stato ideato e sviluppato da un team di organizzatori composto da Chiara Franceschini, Massimo Scaringella, Carlos Brugnera, Paolo Mozzo e dal curatore Sandro Orlandi Stagl. L’esposizione interpreta gli spazi del Museo Naturalistico Archeologico valorizzando le collezioni già presenti, con l’obiettivo di promuovere progetti a forte responsabilità sociale, ispirati dal tema della Biennale di Curitiba e realizzati secondo il concetto del site-specific della performance e coerenti con i valori culturali espressi dal Manifesto dell’Arte Etica, “L’Arte Può“.
Gli spazi espositivi del Museo Naturalistico Archeologico sono stati trasformati grazie ad un lavoro minuzioso, delicato e concepito ad hoc, che vedrà lo spettatore protagonista di una vera  e propria esperienza emotiva: l’accostamento e il dialogo dell’antichità con il contemporaneo sarà l’occasione per apprezzare l’arte, in ogni sua forma e per esaltare i “genio della natura umana nel tempo, inteso come talento naturale, libero ed estroso, capace di volare per i percorsi infiniti della sua creatività. Le opere d’arte comunicheranno con gli spazi e i reperti in maniera non invasiva: per evitare ogni tipo di intervento strutturale o modifica permanente, per alcune opere sono stati pannelli di supporto verticali che riprendono i colori dei supporti già esistenti in Museo. Opere d’arte realizzate come statue o forme animali verranno invece supportate da una pedana. Si creerà così un percorso visivo che guiderà naturalmente lo sguardo dei visitatori lungo i corridoi e le sale del museo. Particolare attenzione è andata all’aspetto spettacolare, per coinvolgere un pubblico eterogeneo, di ogni età, curando la didattica e fornendo chiavi di lettura per meglio comprendere il senso di ciascuna installazione.
“Da sempre l’arte si è fatta portavoce di messaggi forti ed importanti – spiega Chiara Franceschini – e con il contributo del Movimento Arte Etica si intende lasciare un segno significativo nel ventunesimo secolo, che rimanga impresso sia nel mondo dell’arte, sia nella società intera. La partecipazione del Movimento Arte Etica alla Biennale di Curitiba, che si sviluppa in più di 100 spazi della città, tra cui il Museo Oscar Niemeyer e lo storico Museo Paranaense, è stata una grande occasione per condividere queste idee fuori dall’Italia, e il Brasile rappresenta una nazione ideale in questo senso: paese giovane, dinamico e ricettivo, che ospitando l’Arte Etica enfatizza l’attenzione verso tematiche sempre più cruciali per il futuro del pianeta. Un paese dove è ancora forte il senso di umanità, di fratellanza e di appartenenza ad un ideale comune: il luogo ideale per presentare delle opere non solo esteticamente valide ma anche destinate a smuovere le coscienze di chi le guarda.
Particolarmente significativa l’esperienza di Alberto Salvetti nella capitale paranense: “La mai opera – spiega l’artista – vede protagonisti i nuovi conquistatori della foresta amazzonica: i cinghiali europei che, immessi a fini commerciali, sono diventati una piaga per l’ecosistema sudamericano. Al tema del cinghiale si lega tutta una storia che parla di vendita di armi, appropriazione illegittima e violenta dei territori indigeni, incendi, deforestazione, coltivazione intensiva, sfruttamento minerario, esportazioni di carne, legname e farine, ma non solo. Nei miei lavori cerco di parlare di conservazione della biodiversità locale, di unione tra i popoli indigeni delle città con quelli Nativi delle foreste, con cui ho cominciato a collaborare per un nuovo progetto. Voglio parlare di bambini, di pioggia e di araucarie, che sono il simbolo della città di Curitiba. In Brasile, in un momento in cui imperversavano troppi incendi, ho voluto dedicare un albero per ogni artista presente in Biennale. Grazie all’aiuto di molte persone questa resterà un’eredità importante: a Curitiba, che è la città più ecologica del Sud brasiliano, sarà piantato un albero per ogni artista in tutte le future Biennali d’arte“.
“In un mondo che cambia sempre più velocemente, con una interconnessione sempre più rapida e globale – spiegano gli organizzatori del Movimento Arte Etica – le idee, i progetti, le tecnologie e il progresso si propagano senza considerare i valori etici che dovrebbero stare alla base di ogni rinnovamento. Oggi l’etica entra in ogni settore: la banca, l’azienda, l’università, la finanza, la politica, l’amministrazione pubblica e così via, proprio perchè le persone sentono l’esigenza di affiancare al progresso la sostenibilità. Crediamo che l’arte possa e debba interrogarsi sul proprio rapporto con l’etica e, soprattutto, chiedersi con quale responsabilità agire. Il nostro impegno si concretizza attraverso le mostre, le performance e gli eventi realizzati da un gruppo di artisti che orienteano i propri messaggi, in coerenza con la ricerca artistica personale, verso temi cruciali per la società contemporanea: ambiente, economia, energia, giustizia, bioetica, relazioni sociali, guerre e conflitti“.
“L’inserimento della mostra all’interno della programmazione delle attività artistiche di Vicenza in occasione del VIOFF – continuano gli organizzatori – sarà per la nostra città un’opportunità imperdibile per celebrare l’arte contemporanea e i talenti locali. Il progetto proposto ben si inserisce in un programma artistico che da anni pone Vicenza sotto i riflettori grazie a proposte di alta qualità e interesse dal punto di vista artistico. Per questo motivo il Comune di Vicenza ha deciso di sostenere pienamente l’iniziativa in qualità di promotore del progetto artistico. La bellezza di Vicenza, piccolo e meraviglioso gioiello veneto, e la valenza storica del Museo, diventano la cornice ideale per una mostra di grande rilevanza culturale ed educativa. La mostra contribuirà a confermare il ruolo di aperto e vitale centro di cultura di uno dei musei più importanti di Vicenza, accanto al ruolo istituzionale di custode di reperti antichi, con i quali le opere contemporanee esposte stabiliranno una relazione profonda“.
La mostra è visitabile fino al 1° marzo (in concomitanza con la chiusura della Biennale di Curitiba. Il Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza verrà inserito nel catalogo della mostra “Oltre l’etica” del Museo Paranaense di Curitiba XIV Biennale di Arte Contemporanea e in un catalogo dedicato dal titolo “Arteologia oltre l’etica“.