Che la situazione provocata dall’epidemia fosse di nuovo grave lo avevamo capito dei numeri dei recenti bollettini medici e l’ultima conferma arriva dalla Protezione Civile che ha riattivato il suo Centro operativo. Tra chi pensava che l’estate avrebbe dissolto naturalmente il virus e chi ha derogato un po’ troppo ai controlli che assicurassero il rispetto delle regole, fatto sta che oggi siamo agli stessi livelli dello scorso marzo. Se l’esigenza di tutelare la salute non può riversarsi interamente sull’economia è necessario, ora più che mai, osservare le regole base con impegno. In questo quadro arriva il nuovo DPCM che, come prevedibile, inserisce alcune restrizioni ma senza essere troppo invasivo.
Scuola e sport
I settori che in questo momento riscuotono grande attenzione sono scuola e sport. Il nuovo anno scolastico è iniziato all’insegna di vecchi e nuovi problemi e il protocollo anti contagio sembra tenere nonostante i casi che si stanno via via verificando nelle aule. Lo sport, o meglio il calcio, sembra, invece, andare avanti in maniera a tratti irresponsabile nonostante i casi di contagio si stiano allargando a macchia d’olio. In alcune regioni sono stati anche riaperti gli stadi.
Arriva il nuovo DPCM: i punti chiave
Vediamo nel dettaglio quelli che sono i punti cruciali del nuovo DPCM del governo Conte.
- In tutta Italia sarà obbligatorio indossare la mascherina all’aperto senza limiti di orario. La decisione è stata anticipata dalle Regioni Campania e Lazio.
- Feste come matrimoni e battesimi potranno essere organizzate ma dovranno prevedere un numero massimo di 200 invitati.
- Nessuna chiusura anticipata per bar e ristoranti ma per loro resta confermato il numero ridotto di coperti.
- I mezzi di trasporto pubblico locale continueranno a circolare con capienza massima dell’80%.
- Per chi non rispetta l’obbligo di indossare la mascherina le multe vanno da un minimo di 400 a un massimo di 3000 euro.
Governo e Regioni
La novità assoluta di questo nuovo DPCM sta nel rapporto tra Governo centrale e Regioni. Da ora in poi, infatti, le Regioni potranno continuare a firmare delibere ma non dovranno mai andare in contrasto con le decisioni contenute nei DPCM. In poche parole, i governatori potranno stabilire misure più restrittive rispetto a quelle del Decreto governativo e non il contrario. L’autonomia regionale, nei mesi scorsi, in alcuni casi ha permesso di adattare le direttive centrali alle specifiche situazioni locali. In altri, però, quelli in cui i governatori hanno mostrato aperto dissenso nei
confronti delle decisioni prese dal governo, ha finito per creare confusione. Si pensi alla riapertura delle attività di ristorazione servite al tavolo in Calabria lo scorso giugno. Quindi, secondo quanto specificato nel contenuto del nuovo DPCM di Conte, ben venga l’ordinanza del governatore della Campania De Luca che ha fissato per le 23 l’orario di chiusura di bar e ristoranti, disco rosso per Toti contrario all’uso delle mascherine reso nuovamente obbligatorio. La sua potrà restare soltanto un’opinione, senza nessuna conseguenza a livello dispositivo.
Immagine di copertina foto di Kaspars Misins da Pexels