Da Palazzo Chigi arriva la proposta di un bonus di fine anno del valore di 500 euro per chi è stato almeno otto settimane in cassa integrazione a causa del Covid. L’idea è quella di iniettare liquidità anche a favore di chi non ha lavorato, in vista degli acquisti di Natale. La misura però non convince tutti: i ministri sono contrari.
Il bonus di 500 euro di fine anno per i cassaintegrati di Natale: scoppia la bomba al tavolo con i ministri
Come funzionerebbe il bonus per cassa integrati proposto dal governo? A ben vedere si tratta di una rivisitazione del bonus Befana che Giuseppe Conte propose nel 2019 e che però, alla fine, non vide mai la luce. E, prima di innescare troppi entusiasmi, precisiamo che anche questo bonus di Natale potrebbe fare la stessa fine perché i pareri contrari sono molti. La proposta, giunta sul tavolo venerdì notte, non ha convinto i tre vice di Gualtieri – il Pd Antonio Misiani, la grillina Laura Castelli, Maria Cecilia Guerra di Leu – e neppure il responsabile economico di Italia Viva Luigi Marattin. La discussione è andata avanti per ore. Le critiche alla misura riguarderebbero in sostanza il costo: servirebbe una copertura di 1,7 miliardi di euro. Ad accreditare il bonus ai cassaintegrati di almeno due mesi sarebbe l’Inps, ad oggi nel mirino per i ritardi nei pagamenti della Cig.
Il bonus Natale per chi non ha lavorato: i ministri fanno i conti
Nel frattempo maggiori accordi sembrerebbero esserci per quanto riguarda le misure del decreto Ristori, a favore delle attività chiuse per la seconda ondata del Covid. E ci sono margini di accordo anche per il rinvio delle scadenze fiscali di novembre e dicembre (acconto Irpef, dichiarazione dei redditi e Iva). Già questo rinvio richiederà 5 miliardi sugli otto stanziati nel decreto ristori. Il timore è che, approvando questo bonus di 500 euro per una categoria piuttosto ampia, ad altri lavoratori bisognosi di aiuti resterebbero gli spicci.