Il Linguaggio della Ricerca (LdR) è un progetto di divulgazione scientifica finanziato dal Miur e promosso da ricercatori dell’Area della Ricerca del Cnr di Bologna e dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) insieme all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Attivo dal 2003, il progetto ha lo scopo di suscitare l’interesse degli studenti verso il mondo della ricerca coinvolgendoli su vari argomenti scientifici, secondo un approccio teso ad appassionare: è ormai comprovato, infatti, che il metodo scientifico sprigiona la sua efficacia quando ispira le persone, collabora con l’industria e dialoga con la governance sociale e politica delle comunità in modo continuativo. In questo contesto, si può asserire che la ‘scienza 4.0’ è tale solo se moltiplica le opportunità di ricerca e amplia la platea con cui confrontarsi, adottando nuovi strumenti manageriali capaci di imprimere una maggiore efficienza nella gestione dei flussi della conoscenza, utilizzando linguaggi diversificati ed adeguati ai propri interlocutori, innovando le reti di networking, e rendendole più dialoganti ed inclusive sia a livello nazionale sia a livello europeo.
Il programma di promozione della cultura tecnoco-scientifica nelle scuole
Nell’ambito del progetto e al fine della creazione di un Network nazionale si è svolto a Firenze nel maggio 2019 il terzo workshop ‘Dalla Ricerca alla scuola e…. ritorno’ organizzato nell’ambito del Bando Accordi di Programma stipulato tra il MIUR e il Cnr, e rappresentato per il Cnr da Armida Torreggiani, ricercatrice Isof-Cnr coordinatrice dell’accordo ed incaricata della creazione e del consolidamento del network a livello nazionale del Cnr su questi temi dal Direttore di Dipartimento di scienze chimiche e tecnologie dei materiali (Cnr-Dsctm). I 25 Istituti del Cnr che ne fanno già parte garantiscono la copertura su 10 regioni con l’obiettivo di promuovere la cultura tecnico-scientifica nelle scuole di ogni ordine e grado, valorizzando le risorse locali sul territorio nazionale e svolgendo attività di divulgazione scientifica continuative per e con le Scuole (https://ldr-network.bo.cnr.it).
Nel corso dell’evento Armida Torreggiani – che il prossimo ottobre rappresenterà il Cnr e gli EPR italiani all’European Days for Sustainable Circular Economy a Helsinki proprio sui temi relativi agli ‘innovatori del futuro’ – ha ricordato come gli organi di valutazione della ricerca nazionale abbiano indicato, tra gli elementi di valutazione, le attività di terza missione, ovvero quelle attività che consentono di modulare efficacemente la diffusione e la promozione della conoscenza a seconda degli interlocutori e degli stakeholder operanti nel proprio territorio. E’ stato illustrato lo stato di avanzamento del progetto, che si concluderà il 4 novembre prossimo, riportando i dati relativi alla presenza ‘attiva’ di studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado nell’ambito del progetto: sono circa 4000 gli studenti diventati ‘ambasciatori della conoscenza scientifica’.
Questi dati dimostrano come l’attività di divulgazione non sia solo in grado di sviluppare una forma di conoscenza a supporto della ricerca scientifica, ma anche di sapersi autoalimentare finanziariamente: infatti, queste attività sono sostenute non solo dalle risorse che provengono dai bandi MIUR, ma anche dell’European Institute of Innovation and Technology (EIT) nel settore delle materie prime (EIT RawMaterials) che ha particolarmente a cuore il settore ‘Educational’.
‘Il linguaggio della ricerca’ non è, peraltro, l’unico progetto che vede coinvolta la dott.ssa Torreggiani nel promuovere modelli innovativi di comunicazione e divulgazione della scienza tra i giovani. Tra le altre iniziative si ricordano infatti: il progetto bandiera dell’European Institute of Innovation and Technology ‘Raw Matters Ambassadors at Schools 3.0’ (http://rmschools.isof.cnr.it/); il progetto pilota ‘ESEE Education Iniziatives’, per testare nei paesi dell’Est Europa la metodologia RM@Schools;
‘SmartPlaCE@Schools – Serious game Platform for education on Circular Economy in high schools’ (www.ecoceo.eu) che ha l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti della scuola secondaria sulla necessità di un’economia che garantisca l’ecosostenibilità mediante la metodologica della gamification; ‘E-Mining@Schools’ sui temi del riciclo e dell’estensione di vita dei prodotti elettrici ed elettronici;
‘Cross-KIC Human Capital – Green Innovation@Schools’, centrato sulla creazione di capitale umano che possa promuovere un’innovazione biosostenibile, ‘Urban Bio-based Future’ progetto Horizon 2020 focalizzato sull’economia circolare e la bioeconomia; ‘BetterGeoEdu 2.0 – Teaching raw materials to primary schools with gamification’, che utilizza il popolare gioco di Minecraft per insegnare geologia ai più piccini; ed ‘ENGIE – Encouraging Girls to Study Geosciences and Engineering‘
La Rete nazionale ‘Il linguaggio della ricerca’ è sempre interessata a ricevere candidature spontanee: gli interessati possono rivolgersi ad Armida Torreggiani, referente scientifico e per progetti di education (email:armida.torreggiani@cnr.it), Gianna Reginato, referente scientifico (email: gianna.reginato@cnr.it), Michela Tassistro, referente gestionale e di comunicazione (email: michela.tassistro@ge.ismac.cnr.it).