Dare armi all’ Ucraina è un tema da sempre molto dibattuto e rispetto al quale non c’è univocità europea.
L’Ucraina non può utilizzare nel territorio della Russia le armi inviate dall’Italia. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante il door step che precede l’inizio del Cae informale a Bruxelles. “Ogni Paese è libero di decidere come è giusto utilizzare le armi inviate all’Ucraina. Noi abbiamo inviato soprattutto armi difensive: adesso stiamo per inviare la nuova batteria Samp-T che è difensiva e non può essere utilizzata in territorio russo. Ribadiamo che noi non siamo in guerra con la Russia, la Nato non è in guerra con la Russia quindi per l’Italia rimane la posizione di utilizzare le nostre armi all’interno del territorio ucraino”, ha detto il ministro. (AdnKronos)
“Dobbiamo rimuovere le restrizioni sull’utilizzo delle armi contro obiettivi militari russi”, ha detto Borrell. “Le armi che abbiamo dato all’Ucraina devono essere pienamente utilizzabili e le restrizioni devono essere rimosse per permettere agli ucraini di prendere di mira i luoghi da cui partono gli attacchi russi. Altrimenti le armi sono inutili” (AdnKronos)
“Se ci verrà fornita una quantità sufficiente di missili e ci sarà consentito di colpire diminuiremo significativamente la capacità russa di danneggiare le nostre infrastrutture critiche e miglioreremo la situazione per le nostre forze sul campo“, ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba (AdnKronos)
Le istituzioni non possono più esimersi dal prendere delle posizioni ben precise, traccheggiare non serve più perchè il conflitto viene indirizzato da queste decisioni e da esse dipende il prosieguo delle stesso.
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