Ogni volta che pensiamo alla parola arma nucleare, ci viene in mente il fungo di Hiroshima. Lo scorso 20 aprile, poi, come abbiamo raccontato, la Russia ha testato con successo un nuovo missile nucleare, Sarmat. La tecnologia nel frattempo si è evoluta e le armi nucleari possono essere utilizzate a più livelli. In caso di un’escalation militare o di un allargamento del conflitto, infatti, non possiamo escludere l’uso di armi nucleari tattiche. Vediamo cosa sono e perché dobbiamo temerle.
Armi nucleari tattiche cosa sono
Iniziamo col dire che le armi nucleari sono di due tipi: strategiche e tattiche. Entrambe contengono testate nucleari con la differenza che mentre le prime sono più potenti, le seconde hanno un potenziale distruttivo più limitato. Per intenderci: le armi nucleari strategiche sono in grado, con la loro esplosione, di cancellare interi territori. Quelle tattiche, invece, possono distruggere al massimo dei mezzi blindati o una portaerei.
Le armi tattiche, quindi, trovano il loro utilizzo essenzialmente negli scontri di terra per fermare l’avanzata del nemico o per distruggere piccoli obiettivi importanti. Generalmente sono lanciate contro:
- ampi schieramenti di mezzi blindati e corazzati
- squadre di bombardieri anche di grandi dimensioni
- bunker fortificati
- bersagli non espugnabili con le armi convenzionali
Questo tipo di arma, che si basa su testate nucleari di piccole dimensioni oltre che di piccola potenza, è facilmente trasportabile senza l’utilizzo di mezzi aerei.
La Russia tra scelte “tattiche”…
Il discorso sulle armi nucleari è molto complesso. Sappiamo che in questi ultimi decenni la Russia ha ampliato e ammodernato il suo arsenale nucleare. Si stima che l’esercito russo abbia a disposizione quasi 5.000 testate nucleari che possono essere montate su lanciatori a medio e corto raggio. Di queste, poco più di 1.500 sarebbero montate e pronte per l’uso. Ai missili balistici, diciamo più tradizionali, si affiancano quelli ipersonici. Questi ultimi sarebbero già stati usati in Ucraina ma privi della testata nucleare. Nonostante le continue minacce di Putin di ricorrere al suo arsenale nucleare, molti analisti commentano che la guerra in Ucraina, per come si sta combattendo, non lasci spazio, almeno per il momento, all’utilizzo di armi tattiche.
… e scelte “strategiche”
Ricorrere alle armi strategiche sarebbe, invece, sempre secondo gli analisti, un grosso rischio per Putin perché si porterebbe il conflitto a un livello superiore. Di fronte a una distruzione a largo raggio, Stati Uniti e Nato non tarderebbero a rispondere per le rime. Questo, sembra, non convenga neanche al capo di stato russo. Di armi nucleari è tornato a parlare, mercoledì 4 maggio, anche papa Francesco. Prima dell’udienza generale, infatti, il pontefice ha ricevuto il primo ministro del Giappone Fumio Kishida. Il colloquio, terminato con il rituale scambio di doni, è stata una sostanziale condanna al possesso e all’uso delle armi nucleari. L’immagine del fungo di Hiroshima è ancora impressa, come dicevamo, nella mente di tutti noi.