Ci risiamo: dopo solo dieci giorni, in America è avvenuta una nuova strage. La numero 212 del 2022. Stavolta l’obiettivo del giovane assassino non sono state persone appartenenti alla comunità nera ma bambini. Un diciottenne armato di fucile, infatti, ha fatto irruzione in una scuola elementare e ucciso 21 persone: 19 bambini e 2 maestre. Nessun precedente penale, nessun disturbo mentale acclarato, unico segnale un annuncio postato sui social. Ora, come dieci giorni fa e come ogni volta dopo un evento del genere, si parla del problema delle armi in America e le soluzioni a questo problema sembrano non essere univoche.
La scuola di Uvalde
“Sto per sparare a mia nonna” e poco dopo “Sto per sparare in una scuola elementare“: sono questi i due post che Salvador Ramos ha pubblicato su Facebook prima di compiere gli assurdi gesti. Sul suo profilo Instagram, invece, qualche tempo prima aveva postato foto di armi tra cui quelle di due fucili: probabilmente gli stessi che aveva acquistato in occasione del diciottesimo compleanno. Dopo aver sparato alla nonna, il giovane si è recato presso la Robb Elementary School, vi è entrato dall’ingresso posteriore, eludendo così la sorveglianza, e, entrato in alcune classi, ha fatto fuoco. Ha ucciso 19 bambini e 2 maestre come dicevamo. La polizia, intervenuta secondo alcuni dopo un’ora dall’allarme, ha ucciso il giovane sul posto.
La commozione generale
La strage di Uvalde, che ha profondamente commosso l’America, ha riproposto puntualmente il delicato tema delle armi. Delicato perché quello di possedere armi è un diritto costituzionale profondamente radicato nel popolo americano. Attualmente, infatti, per comprare un’arma bisogna semplicemente compilare un modulo nel quale si attesta, tra l’altro, di non avere precedenti penali né malattie mentali. Dopo un rapido controllo da parte del venditore, si può procedere all’acquisto. Tentare di regolare la vendita delle armi, come richiesto da Joe Biden, e ora anche della sua vice Kamala Harris, sembra togliere un pezzo importante all’identità degli americani. Eppure, quel retaggio tramandato attraverso il II emendamento dalla pagina colonialista e dalle guerre per l’indipendenza che seguirono, oggi, per i democratici, risulta superato.
Le armi in America
E i repubblicani? I repubblicani rilanciano: se le scuole sono in pericolo per l’intrusione di malintenzionati armati, allora armiamo maestre e bidelli; con tutte le armi che l’America sta inviando in Ucraina… L’ideona è l’ultima perla regalata dall’ex presidente USA Donald Trump durante il convegno della NRA, la lobby delle armi. Una lobby che foraggia abbondantemente questa parte politica con tutto ciò che un sostegno del genere comporta. Quando tornerà ad essere presidente degli Stati Uniti, ha detto Trump, la sicurezza delle persone sarà una questione prioritaria. Cosa accadrebbe, quindi, se Trump venisse effettivamente rieletto? Continuerebbe a cavalcare l’onda della paura e dell’odio (due sentimenti che fa sempre comodo coltivare per questa parte politica) così come nei primi mesi della pandemia, quando gli americani, invece di acquistare mascherine e gel disinfettanti, acquistavano armi. E’ stato, infatti, un vero e proprio boom di vendite, quello registrato negli anni 2020 e 2021, non solo di armi ma anche di munizioni a riprova che la pistola tenuta per sicurezza nel cassetto è solo un mito.