Negli Stati Uniti è iniziato un nuovo anno giudiziario. Nuovo e carico di aspettative. I giudici, che sono tornati a riunirsi in presenza dopo la pausa della pandemia, saranno chiamati, infatti, a esprimersi su temi di scottante attualità, dalla libertà religiosa alla pena di morte. Le decisioni della Corte Suprema più attese restano, però, le leggi americane sulle armi e sull’aborto.
L’aborto negli USA
Negli Stati Uniti l’aborto è una pratica legale da quasi cinquant’anni; da quando cioè, nel 1973, fu riconosciuto come diritto di un individuo a scegliere su questioni della sfera intima senza l’invadenza dello Stato così come sancito dal XIV emendamento della Costituzione americana. La sentenza “Roe v. Wade”, che sancì questo diritto, non ha avuto seguito con una legge unica per tutto il territorio americano. Ogni Stato, quindi, si è dotato di una legge propria. In questo contesto, non tutti gli Stati assicurano gli stessi standard. Nel Mississippi, dal 2018 l’aborto è consentito non oltre la 15esima settimana anche in caso di stupro o incesto. In Texas è consentito entro la sesta settimana di gestazione anche in caso di stupro o incesto, in altri ancora, come l’Arkansas, è consentito solo nel caso in cui sia in pericolo la vita della madre.
Le decisioni della Corte Suprema su armi e aborto
Perché queste leggi sono finite sul tavolo dei giudici della Corte suprema? Perché sul tema dell’aborto in America c’è una forte contrapposizione tra associazioni pro life e movimenti progressisti che rivendicano il diritto delle donne sancito dalla sentenza del 1973. Un giudice federale del Texas ha addirittura sospeso la legge contro l’aborto in attesa che sia verificata la sua costituzionalità. La legge “Senate Bill8”, detta anche “heartbeat bill” (legge del battito cardiaco), vieta l’aborto nel momento si riscontra attività cardiaca. Parliamo di un periodo cioè intorno alle 5/6 settimane, tempo in cui le donne non sanno ancora di essere incinte. Caso ancora più grave è quello dell’Arkansas dove non è possibile abortire neanche in caso di malformazione del feto. Chi viola la legge è passibile di una multa fino a 100.000 dollari e 10 anni di carcere e chiunque può presentare la denuncia.
Le armi in America: il diritto di difesa
Quello del possesso delle armi negli Stati Uniti è un altro terreno spinoso. Il II emendamento della Costituzione prevede il diritto di possedere un arma per difesa personale e nel 2008 alcuni giudici hanno riconosciuto il diritto di possedere in casa un’arma per la propria difesa. Lo Stato di New York ha, poi, approvato una legge per la quale serve un permesso speciale per circolare con un arma. Anche qui si fronteggiano le associazioni sul controllo delle armi e la National rifle association (Nra). Le prime vedono nella cancellazione di questa legge il rischio che aumentino i casi di violenza nelle strade. La lobby delle armi, dal canto suo, ha presentato il ricorso contro la legge. Come andrà a finire è difficile dirlo. Certo è che non si può non pensare che, grazie alle ultime disperate mosse di Donald Trump nel suo mandato presidenziale, l’attuale collegio della Corte Suprema conta 6 esponenti conservatori e 3 progressisti.
In copertina foto di Carol M. Highsmith