Gli archivi fotografici italiani rappresentano la memoria delle tante comunità sparse lungo lo stivale. Molti di essi sono frutto di donazioni, altri sono proprietà di istituzioni di vario genere: musei, banche, testate giornalistiche. La funzione documentale di una fotografia è indiscussa: con un colpo d’occhio immediato possiamo conoscere dettagli importanti di epoche passate; possiamo rilevare i cambiamenti nel paesaggio di una città. In un solo secondo le fotografie ci trasportano in altre atmosfere, ci fanno viaggiare nel tempo. Nel 1999 il ministero dei Beni Culturali e Ambientali, riconoscendo alla fotografia il suo ruolo di bene culturale, l’ha dichiarata oggetto sottoposto a tutela. Da allora la scheda “F” è utilizzata per la catalogazione delle fotografie intese come beni storici e artistici.
Archivi fotografici italiani: quali possiamo visitare
Provando a ribaltare la visuale: cosa penseranno di quest’epoca i nostri posteri guardando le foto che scattiamo oggi? Lo abbiamo chiesto a Fabrizio Trisoglio, presidente di Rete Fotografia. L’Associazione per la valorizzazione della fotografia promuove, da sette anni, la manifestazione “Archivi aperti“: un momento nel quale gli archivi fotografici, generalmente consultati da studiosi per le loro ricerche, si svelano anche al grande pubblico. Per la sua ottava edizione, “Archivi aperti” mostrerà al pubblico, dal 14 al 23 ottobre 2022, gli archivi fotografici di importanti enti italiani quali Fondazione Corriere della Sera, Fondo Malerba per la Fotografia, Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea – Cdec, solo per citare alcuni tra i 44 partecipanti. Le nuove adesioni di quest’anno proporranno ai visitatori una scelta ancora più ampia tra archivi centenari e realtà più contemporanee. Un piccolo saggio di ciò che attende i visitatori è disponibile nella nostra galleria. I dieci giorni di apertura saranno anche un momento di riflessione, nel corso di due tavole rotonde, sul tema dell’anno: Conservare il futuro. Quale design per gli archivi fotografici tra nuove tecnologie e rivoluzione digitale? Fabrizio Trisoglio ha voluto darci qualche anticipazione.
In copertina © Archivio storico fotografico AEM_Illuminazione pubblica di Largo La Foppa, Milano_Mario Zacchetti, 1955