Con l’arrivo dell’inverno, le temperature rigide e le notti gelide rappresentano una minaccia concreta per le persone senza fissa dimora. Aprire le stazioni della metropolitana per offrire loro un riparo non è solo un atto di solidarietà, ma una misura urgente per tutelare il diritto alla vita. Molte città nel mondo hanno già adottato questa iniziativa, trasformando spazi normalmente destinati al trasporto pubblico in rifugi temporanei durante le ore notturne. Questo l’appello della CGIL in vista del periodo più freddo dell’anno dove i senzatetto devono affrontare gelo con seri pericoli per la loro salute.
Aprire le metropolitane ai clochard: perché farlo?
Aprire le metropolitane ai clochard non deve essere visto come una soluzione permanente, ma come un gesto di emergenza che evidenzia l’urgenza di affrontare problemi strutturali, come la mancanza di politiche abitative efficaci. È un atto di umanità che riflette una società attenta ai bisogni degli ultimi, una risposta concreta che dimostra come, anche nei contesti urbani più caotici, sia possibile costruire spazi di solidarietà.
L’appello della CGIL con Osvaldo Barba responsabile CGIL Politiche della Disabilità Campania e Napoli
Proprio in questo senso vanno le parole di Osvaldo Barba, responsabile CGIL Politiche della Disabilità Campania e Napoli: “Mancano 11 giorni a Natale, ma il freddo e la pioggia non si fanno aspettare, nemmeno a Napoli. Continuo a insistere, e forse a dare fastidio, con la solita richiesta: aprire immediatamente, già da stanotte, le stazioni della metropolitana per accogliere chi non ha un tetto.
Le coperte portate nei giorni scorsi sono ormai tutte bagnate e inutilizzabili, ma non ci arrendiamo. Spero che neanche voi lo facciate. Sapete quante persone senza casa convivono con gravi patologie? Alcuni sono ciechi, altri sordi o ipovedenti, e nessuno sembra offrire loro un aiuto concreto.
Credo fermamente che il ruolo del sindacato – e di chiunque possa fare la differenza – sia quello di intervenire per aiutare. Forse un giorno qualcuno mi spiegherà se sto sbagliando a portare avanti queste richieste, ma fino ad allora continuerò ad agire. Perché aiutare non è un’opzione, è un dovere“
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