E’ arrivato il D-day! Alle 15.00 palla al centro e il Parlamento in seduta comune (e allargata) comincerà a votare per eleggere il dodicesimo presidente della Repubblica Italiana. “Il candidato comune non c’è”, l’accordo preventivo per far confluire i voti su un nome non è stato trovato, ma questo non è né un problema né una novità dati i precedenti delle altre tornate elettorali.
L’elezione del Capo dello Stato in Italia è sempre stato un “affare istituzionale” e ad ogni votazione si è sempre, o quasi, arrivati in ordine sparso da parte delle forze politiche rappresentate e gli accordi giusti sono sempre stati trovati in itinere; salvo per l’ultima quando per sfinimento si decise di “richiamare” Napolitano ad un nuovo mandato, cosa tutta nuova nel nostro Paese.
La giostra dei nomi si arricchisce di ora in ora, nomi scontati e nomi meno scontati; volontà di uno e poi di un altro e quindi di un altro ancora degli schieramenti politici. C’è chi la butta sul politico di lungo corso, chi sullo sconosciuto, chi sul nome roboante quasi fosse un casting per un film. Lunghe dirette televisive ci aspettano e c’è chi addirittura per fregare gli altri le ha cominciate a fare da ieri. Il ‘bestiario’ dei papabili e gli intestini accordi ora si sprecheranno e, man mano che andranno avanti gli scrutinii e le maggioranze diventeranno sempre “meno qualificate”, assisteremo a questa specie di Conclave laico che alla fine dovrà culminare – volenti o nolenti – nel ‘”nuntio vobis” fatidico.
La domanda da porsi, però, sarebbe quella di chiedersi chi potrebbe essere il tipo giusto di Presidente da eleggere, al di là dei nomi, quindi, individuare una fattispecie ben precisa. Non è facile si è detto e si ripete da più parti; noi crediamo sia semplicissimo: un uomo che sia in grado, per esperienza e formazione, di assolvere al compito in maniera autonoma e osservando in primis quella suprema legge sullla quale presterà giuramento. Ce ne sarà uno, uno solo non cento o mille, in Italia?
Per carità, nessun fantoccio e nessun lacchè al Quirinale. Ci avete tolto quasi tutto, non svendiamo ancora una volta quel poco di dignità che resta a questo Paese. Non ci mortificate eleggendo un uomo/donna palesemente inadeguato. Non tirate fuori nomi come si fa con i conigli dal cilindro di un prestigiatore. L’elezione del Presidente della Repubblica non deve e non può essere la cartina di tornasole della becera politica attuale, cercate di volare alto, cari nostri rappresentanti. Non citeremo alcun nome, anche se qualcuno ci piace e qualcun altro no, di quelli fatti finora ma ci sembra che siano tutti lontani da quel semplicissimo modello di Presidente che ci sembra l’unico possibile sulla scorta del buon senso che tutti dovremmo avere. La politica, la politologia, il tuttologismo che si sprigionerà da oggi in tutte le salse dei pomeriggi tv e sulle pagine dei giornali cartacei e dell’informazione web sarà grondante di ogni sacrosanta considerazione e tutti ne potranno “beneficiare”.
Questo nostro articolo è solo un auspicio, di quelli fatti prima che qualcosa si realizzi ma che poi aspetta solo e sempre di essere disatteso.