Lo scorso sabato, la cometa 45P/Honda-Mrkos-Pajdušáková – che a capodanno aveva ‘sfiorato’ il Sole – ha salutato la Terra, passando alla distanza minima di 12,4 milioni di chilometri, circa 30 volte la distanza Terra-Luna. Si tratta dell’ottavo passaggio più ravvicinato alla Terra di una cometa dal 1950.
Anche se la Luna piena ha reso difficile la sua osservazione a occhio nudo, è stato possibile ammirare la sua chioma e la coda con un binocolo o un piccolo telescopio.
Scoperto nel 1948, questo oggetto celeste è una cometa periodica di breve periodo, appartenente alla famiglia delle ‘gioviane’.
Gli scienziati hanno osservato il suo passaggio attraverso telescopi terrestri tra cui Infrared Facility della NASA, per studiare le particelle di gas, polvere e ghiaccio rilasciate dal suo nucleo, che le conferiscono il caratteristico colore verde.
45P è la prima di tre comete che tra il 2017 e il 2018 passeranno vicino alla Terra e tornerà nuovamente a trovarci nel 2032, ma da una distanza maggiore, di circa 48 milioni di chilometri.
Nuove osservazioni terrestri sono previste il 1 ° aprile 2017 per la cometa 41P/Tuttle-Giacobini-Kresak e il 16 dicembre 2018 per la cometa 46P/Wirtanen. Studiando queste tre comete, gli astronomi avranno la possibilità di analizzare meglio le differenze che le caratterizzano.
46P, in particolare, rimarrà a 16 milioni di chilometri dalla Terra per diverse settimane, dal 4 al 28 dicembre 2018, e ciò permetterà studi dettagliati del suo materiale e del nucleo.