Antonio De Curtis in arte Totò è un nome che non potrà più essere utilizzato senza permesso. Una sentenza del Tribunale di Torino ha accolto l’istanza presentata dagli eredi del principe della risata stufi di vedere l’immagine del nonno trattata senza rispetto. D’ora in poi, il nome di Totò avrà lo stesso trattamento di un brand.
Icona napoletana
“Lei è un cretino, s’informi“, “C’è chi può e chi non può: io può!“, “Parli come badi“, “La donna è mobile e io mi sento mobiliere“, “A morte ‘o ssaje ched’è?… È una livella” sono solo alcune delle battute e versi con i quali Totò ha conquistato il suo pubblico. Ogni napoletano li conosce e li cita a dovere nei suoi discorsi. Come per ogni icona della città, Totò gode non solo di fama ma anche e soprattutto di affetto da parte del suo popolo. Non è difficile, quindi, imbattersi in un ristorante o pizzeria che porti il suo nome sia nella sua Napoli che in altre città. Molto spesso, le sue foto, tratte dai film che ha interpretato, decorano i muri del locale e la sua immagine è ritratta su tovagliette o bigliettini di visita.
D’ora in poi, nessun tipo di locale potrà essere intitolato a Totò senza una regolare licenza.
Antonio De Curtis in arte Totò trasformato in brand
Il Tribunale di Torino ha, infatti, accolto la richiesta degli eredi dell’attore napoletano di bloccare l’utilizzo indiscriminato del suo nome e della sua immagine. Una questione di rispetto, ha dichiarato la nipote Elena De Curtis, verso un personaggio il cui nome viene utilizzato senza alcun rispetto per il diritto dell’immagine. Ristoranti, paninoteche, pizzerie intitolate a Totò, Totò e Peppino e ‘a Livella dovranno ora cambiare nome e insegne, eliminare eventuali immagini da tovagliette e bigliettini da visita, sottobicchieri, scontrini, insomma ovunque sia stata stampata.
Le attività commerciali che entro la data di entrata in vigore della sentenza non si adegueranno saranno sanzionate con una multa di 200 euro.
Il nome di Totò verso un franchising?
Cosa dobbiamo aspettarci ora? Il nome di Totò sparirà completamente? Alcune attività ristorative hanno già ricevuto diffide ma la famiglia non esclude accordi. Dove l’intitolazione al principe della risata è segno di affetto nei suoi confronti e non c’è stata malafede, gli eredi aprono alla possibilità di venire incontro agli esercenti.
In realtà non è escluso anche che la famiglia decida di continuare a utilizzare il nome del suo avo nel campo della ristorazione. Se il personaggio di Totò è protetto dal diritto d’immagine è probabile che questo diventi un nuovo brand. Da qui a creare un franchising di ristoranti o pizzerie con suo nome con punti in città di tutta Italia il passo è breve.
L’importante è che il nome e l’immagine del grande attore napoletano amato da intere generazioni, autore di una comicità senza tempo, sia rispettato perché come diceva egli stesso: “CCa nisciuno è fesso!”
In copertina foto da Depositphotos