La lotta alla pandemia non può essere condotta solo a suon di vaccini. Vaccinarsi è giusto e da qui a qualche mese, quando una buona fetta della popolazione sarà immune, grazie ai tempi rapidi del piano vaccinale, la circolazione del virus tenderà a finire. Chi, però, nel frattempo, si ammala (i dati ci aggiornano su sempre nuovi contagi e ricoveri ospedalieri) come fa a guarire? Al momento una cura unica e specifica non esiste. Si va dagli antibiotici e cortisonici all’eparina, per le cure casalinghe, al tocilizumab e sarilumab per chi è ospedalizzato. Per fortuna la ricerca non si ferma e una nuova speranza per un farmaco contro il Covid viene dall’anticorpo monoclonale.
Cosa sono gli anticorpi monoclonali
Per capire cos’è un anticorpo monoclonale bisogna trasferirsi in laboratorio. Lì dove studiosi uniscono i linfociti B di origine animale e/o umana a cellule tumorali del sangue. I linfociti B sono i responsabili della formazione degli anticorpi mentre le cellule tumorali sono immortali. La cellula ottenuta viene clonata e le sue repliche possono produrre quantità illimitate di anticorpi. Ogni anticorpo monoclonale può attaccare un unico antigene. Gli anticorpi monoclonali sono attualmente utilizzati sia per scopi diagnostici (anche il test di gravidanza si basa su questa tecnica) sia a fini terapeutici. Come terapia sono frequentemente usati in oncologia (nello specifico per il tumore al seno), per curare malattie autoimmuni o per prevenire il rigetto dopo il trapianto di un organo.
Anticorpo monoclonale: come funziona il farmaco contro il Covid
Gli anticorpi monoclonali contro il Covid seguono un meccanismo molto semplice. Si legano alla proteina Spike. Abbiamo imparato a conoscere la proteina Spike nei mesi scorsi quando tanti addetti ai lavori ci ha spiegato che questa costituisce il ponte attraverso il quale il virus entra nell’organismo umano. Poi quando si sono diffuse le diverse varianti e si sono sollevati dubbi sull’efficacia dei vaccini. Ebbene la proteina Spike è proprio il bersaglio degli anticorpi monoclonali per il Covid che agganciandosi ad essa le impediscono di entrare nel nostro organismo. Senza questo appiglio il virus non si diffonde e muore.
Perché una cura per il Covid?
La vaccinazione contro il Covid, è sempre bene tenerlo a mente, non risolve interamente il problema. Certamente contribuirà a una contrazione del virus e ma fino alla sua completa scomparsa potranno passare anni. In questo lasso di tempo ci si può comunque ammalare. La ricerca su virus simili a quello del Sars-Covid 2, come l’HIV, ha insegnato che bisogna lavorare su più fronti. I primi farmaci basati su questa tecnologia arriveranno a primavera inoltrata, tra maggio e giugno. Anche se la ricerca procede a ritmi serrati, una corretta sperimentazione richiede tempi tecnici che non possono essere scavalcati.
In copertina foto di Miguel Á. Padriñán da Pixabay