Antibiotici e resistenze batteriche: da 30 anni non arrivano nuove molecole e mentre dagli Usa arriva l’allarme per un batterio del genere Coli che resiste a tutti gli antibiotici esistenti (che, nell’arco dei prossimi anni potrebbe causare infezioni mortali in 10 milioni di persone ogni anno) la ricerca segna il passo per l’eccesso dei costi e la carenza di risorse. Per aggirare l’ostacolo fondamentale è il buon uso degli antibiotici e lo stop a ogni abuso, o utilizzo improprio che generano i microbi resistenti.
In campo in Campania – per l’educazione al buon uso dei farmaci – 650 medici di famiglia del Consorzio Nazionale delle cooperative mediche, l’Ufficio scolastico regionale campano e l’Università degli Studi di Milano che stamani hanno firmato un’intesa siglata da Luisa Franzese direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, Roberto Mattina capodipartimento di microbiologia dell’Università di Milano e Giovanni Arpino presidente del Consorzio nazionale cooperative mediche nonché past president della Simg Campania.
“Del problema resistenze batteriche – avverte Arpino – in Campania si occupa il progetto Ocra (Osservatorio campano resistenze batteriche). Protagonisti sono i medici di famiglia riuniti in cooperative. Un progetto nato a metà del 2015 dalla collaborazione tra l’Università di Milano, la Simg (Società Italiana di Medicina generale, la Regione Campania e il Consorzio nazionale delle Cooperative mediche (Cncm) in risposta all’allarme emesso dall’Oms già nel 2008 e reiterato più volte negli anni successivi”.
“Il Progetto – aggiunge Pina Tomasielli, referente del Consorzio dei medici nel rapporto con le istituzioni – rappresenta, nell’ambito della Medicina di comunità, il prototipo di intervento più completo per mettere sotto controllo la prescrizione e il consumo degli antibiotici in ambito extra ospedaliero, intercettare le resistenze batteriche agli antibiotici sul territorio regionale e diffondere nella popolazione una diversa cultura sull’uso dei farmaci antibatterici”.
Dalla banca dati dei medici in cooperativa emerge una correlazione precisa tra stile e abitudini prescrittive dei medici e resistenze agli antibiotici. Il passo successivo sarà indicare ai medici di famiglia di determinai quartieri e province, la necessità di effettuare una moratoria per almeno un paio d’anni nella prescrizione di determinate molecole che evidenziano una resistenza diffuso, peraltro sviluppata proprio per un eccesso d’utilizzo nella pratica clinica. Il progetto è infatti anche finalizzato al monitoraggio delle correlazioni tra le prescrizioni degli antibiotici e le resistenze batteriche. L’obiettivo è rivitalizzare e rendere a rotazione più efficaci molecole di antibiotici oggi non più efficaci aggirando l’ostacolo della mancanza di fondi per la ricerca di nuove sostanze antibatteriche.