Un’alleanza di livello europeo, dove l’Italia è maglia nera, contro le antibiotico-resistenze nelle unità di terapie intensive. Si chiama Antarctica – ANTimicrobiA Resistance CriTical Care -, unione tra le due più importanti società scientifiche europee Escmid (European society of clinical microbiology and infectious diseases) e Esicm (European society of intensive medicine) per contrastare la resistenza antimicrobica nelle terapie intensive delle strutture ospedaliere.
L’iniziativa è stata presentata dalla Società italiana di terapia antinfettiva (Sita) in vista dell’European Antibiotic Awareness Day di domani 18 novembre. Lo scopo del progetto è di mettere a punto un manifesto per sensibilizzare i professionisti che operano nelle terapie intensive ospedaliere, dove c’è un uso importante di antibiotici e dove i pazienti sono più suscettibili ad avere germi resistenti. Secondo gli ultimi studi, ogni anno sono circa 25mila i pazienti che contraggono infezioni antibiotico-resistenti. Negli ospedali dell’Unione europea fino al 50% degli antibiotici vengono usati in modo eccessivo o inappropriato.
E in Europa il consumo di questi farmaci specifici per il trattamento delle infezioni multiresistenti è raddoppiato tra il 2010 e il 2014, con il nostro Paese che si segnala per l’alto consumo, 27,8 dosi ogni mille abitanti al giorno. E secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, agli attuali tassi di incremento delle antibiotico-resistenze da qui al 2050, i superbug saranno responsabili di almeno 10 milioni di decessi annui diventando la prima causa di morte per il mondo.
Già oggi in Europa, ci sono ogni anno 4 milioni di infezioni da germi antibiotico-resistenti con 25 mila decessi(nel mondo sono circa 700.mila). Mentre in Italia le infezioni correlate all’assistenza o intra-ospedaliere colpiscono ogni anno cica 284 mila pazienti (dal 7% al 10% di quelli ricoverati), e fino a settemila decessi.