Ansiolitici e antidepressivi sono farmaci sempre più utilizzati dagli italiani. Il 36° Rapporto Italia redatto dall’Eurispes traccia un quadro chiaro anche della salute mentale in Italia. Secondo gli studiosi, aumentano i disagi psicologici nella popolazione adulta mentre i giovani sono particolarmente fragili. Il ricorso, dunque, all’aiuto di professionisti e a un sostegno farmacologico è diventata una prassi molto ricorrente.
La salute mentale in Italia
Nel biennio 2021-2022, circa il 6% della popolazione italiana ha sofferto di sintomi depressivi. Una maggiore incidenza è riscontrabile con l’aumentare dell’età e tra coloro che vivono in condizioni socio economiche svantaggiate. Gli anziani a soffrire di disturbi psicologici, infatti, sono il 9% ma salgono a 30% tra color che sono in difficoltà economiche. Nonostante il Governo italiano abbia recepito questa emergenza e preso i suoi provvedimenti con leggi mirate sia alla prevenzione che al trattamento e adottato misure come il “bonus psicologo” la situazione continua a essere incerta. Il divario tra la necessità di cure e l’offerta di servizi resta ancora alto. Il Rapporto stima che solo un terzo di coloro che soffrono di disturbi psicologici abbiano un trattamento adeguato. Su 230.000 richieste di bonus psicologico, i fondi disponibili riusciranno a coprire solo l’11% delle richieste.
Ansiolitici e antidepressivi: chi li assume e quanto si spende
Quanto incide in questo quadro il consumo di psicofarmaci? Secondo l’Eurispes, che ha dedicato al tema un capitolo a parte, nell’ultimo anno il 19,8% degli italiani interpellati ha assunto psicofarmaci come ansiolitici, antidepressivi, stabilizzatori dell’umore, antipsicotici. La percentuale aumenta sensibilmente nella fascia d’età over 65 che fa registrare un 22,4%.
A consumare psicofarmaci sono più le donne (21,7%) che gli uomini (17,8%). Gli psicofarmaci più assunti sono stati ansiolitici e tranquillanti (85,1%). Quanto alla frequenza, il 51,4% delle intervistate li ha assunti qualche volta, il 24,9% spesso, l’8,8% sempre. Gli antidepressivi soon stati utilizzati nel 51,2% dei casi, gli stabilizzatori dell’umore nel 40,5% e gli antipsicotici nel 21,4%. Coloro che fanno uso di psicofarmaci nel 43,8% dei casi spendono mediamente tra i 31 e i 100 euro al mese tra farmaci e terapie collegate. il 41,3% ha dichiarato di spendere meno di 30 euro al mese.
Psicologo sì o no? Il 29,7% del campione totale, ovvero 3 italiani su 10, hanno cercato l’aiuto di un professionista. Il 10,3% ha seguito sedute di terapia online. Il 7,6% ha seguito una terapia psichiatrica mentre il 6,7% ha partecipato a terapie psicologiche di gruppo. Il 5,3%, infine, ha frequentato centri di sostegno per le dipendenze. A cercare un supporto psicologico e terapeutico sono più le donne che gli uomini. Il 31,7% delle donne e il 27,7% degli uomini ha sperimentato sedute tradizionali dallo psicologo mentre l’11,6% delle donne ha seguito un percorso online (gli uomini sono stati l’8,9%). La terapia di gruppo è stata sostenuta dal 7,6% di donne contro il 5,7% di uomini.
I giovani sono i più fragili
Tuttavia la fascia d’età che risulta più fragile è quella giovanile. Tutti i disturbi avvertiti dagli adulti, dall’insonnia alla depressione, risultano notevolmente amplificati tra i giovani. Nel corso dell’ultimo anno, infatti, il 60% degli italiani ha sperimentato sbalzi di umore. Il 39,7% qualche volta, il 16,8% spesso mentre il 3,6% sempre. Il 59% degli intervistati ha dichiarato di soffrire d’insonnia e il 58,9% di sentirsi depresso. Il 38% ha dichiarato di ver avuto crisi di panico nell’ultimo anno.
Tutti questi disturbi, registra il report, tendono ad aumentare con il diminuire dell’età. I giovani hanno una tendenza maggiore a provare difficoltà emotive come crisi di panico, insonnia e sbalzi d’umore. I giovani appartenenti alla fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni sono colpiti da sbalzi d’umore (72,7%), sintomi depressivi (71%) e crisi di panico (51,2%).
In copertina foto di Gundula Vogel da Pixabay