“L’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro!”. Questo il titolo del dibattito, ispirato all’articolo 1 della Costituzione, che ha aperto ufficialmente le attività del circolo Anpi “Claudio Miccoli” di Fuorigrotta.
ANPI Fuorigrotta, il dibattito “L’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro!”
L’appuntamento è andato in scena presso la Chiesa di San Vitale a Napoli. Hanno partecipato:
- Gianluca Daniele, segretario generale Slc Cgil Napoli e Campania
- Emanuela Ferrante, assessore allo Sport e alle Pari Opportunità del Comune di Napoli
- Ciro Raia, presidente provinciale Anpi Napoli
- Marco Esposito, ordinario dell’Università degli Studi Parthenope,
- Roberto Speranza, già Ministro della Salute e parlamentare del Pd.
I saluti sono stati a Carmine Sangiovanni, presidente della X Municipalità, l’introduzione e moderazione del dibattito sono stati a cura di Osvaldo Barba, presidente del circolo Anpi ‘Claudio Miccoli’ di Fuorigrotta a Napoli.
Le parole dei protagonista del dibattito
«L’Italia deve essere una Repubblica fondata sul lavoro». queste le parole di Gianluca Daniele, segretario generale Slc Cgil Napoli e Campania che durante il dibatti ha parlato dell’emergenza occupazionale a Napoli e in tutto il Mezzogiorno: «È un tema delicato che noi come CGIL stiamo affrontando con i nostri quesiti referendari. Portiamo avanti la battaglia contro i licenziamenti indiscriminati e naturalmente contro la precarietà che è la vera piaga».
Roberto Speranza, ex ministro della Salute e attualmente parlamentare del Pd si concentra su un altro aspetto: «Va migliorata la qualità del lavoro. Spesso i giovani hanno formule contrattuali senza tutele che non possiamo accettare. Ringrazio l’Anpi per aver acceso i riflettori su questo problema».
L’assessore allo Sport e alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, affronta la questione «del lavoro delle donne, le stesse che spesso sono anche vittime di violenza. È una vera e propria emergenza che le istruzioni non possono trascurare».
Il dibattito è stato concluso da Ciro Raia, presidente dell’Anpi provinciale. «È la Costituzione a difendere il diritto a lavoro e noi come associazione partigiani non potevamo che sposare questo tema».