Se il vostro cane arreca un danno a una terza persona chi paga siete voi. In quanto proprietari dell’animale, la responsabilità è vostra. Per mettervi al sicuro da brutte sorprese e dal pagamento dei relativi danni, è bene, allora, conoscere le regole di sicurezza generale e le norme per il trasporto in auto degli animali. Se, invece, chi arreca il danno è un animale selvatico a chi bisogna rivolgersi per ottenere il risarcimento? Vediamo come cambia la normativa in merito.
Animali domestici: quali responsabilità
Gli animali domestici sono una grande compagnia e una gran bella esperienza soprattutto per i bambini. Chi pensa, però, che siano al pari di un giocattolo si sbaglia perché hanno bisogno di cure e attenzioni come hanno bisogno di rispettare anche loro delle regole e imparare dei comportamenti. Sarà per questo che, col passare del tempo, diventano a tutti gli effetti membri della famiglia.
Le norme per il trasporto degli animali in auto
Partendo dal presupposto che è possibile trasportare gli animali sia in auto che in moto, purché non intralcino la guida, vediamo quali sono le regole da rispettare per i cani e non solo:
- se il cane è taglia piccola o media può stare all’interno dell’abitacolo purché non dia fastidio al guidatore nelle sue manovre
- è possibile assicurare il cane agganciando il guinzaglio o la pettorina alle cinture di sicurezza
- i cani di grossa taglia, invece, vanno sistemati in un vano sul retro della macchina separato dall’abitacolo attraverso una rete
- i gatti vanno trasportati in un apposito trasportino che andrà sistemato nell’abitacolo in modo che non possa muoversi a causa di brusche frenate o manovre del guidatore
- gli uccelli staranno bene nella loro gabbietta coperta da un panno
- quanto ai pesci, è bene sostituire l’acquario o la vaschetta che potrebbero rompersi, nella quale stanno di solito, con una busta di plastica piena di acqua e aria
Gli animali, soprattutto i cani, possono soffrire di mal d’auto e degli sbalzi di temperatura. Occhio, dunque, alla guida troppo ruvida e alle temperature glaciali dell’aria condizionata.
Fauna selvatica: la nuova normativa
Nel caso in cui ad arrecare il danno sia un animale selvatico, come un cervo o un cinghiale, chi è tenuto a risarcire? Superato il concetto di fauna in libertà come bene di cui tutti possono usufruire per cui i danni da essa arrecati sono da ritenersi a carico della collettività, la sentenza 7969 del 2020 cambia totalmente rotta. Il giudice in questione individua nelle Regioni la competenza normativa in materia, nonché la funzione di controllo delle attività svolte per delega da enti sottoposti. Pertanto, un’eventuale richiesta di risarcimento va inoltrata alla Regione che provvederà a individuare l’ente responsabile di volta in volta e chiedendone conto. Una soluzione, questa, che permette al cittadino di avere un unico interlocutore senza il rischio di perdersi nei meandri delle responsabilità.
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