L’arte inglese sbarca in Veneto con il festival Anglomania, una finestra sul panorama d’Oltre Manica e un luogo in cui “fare esperienza diretta” con gli artisti inglesi contemporanei.
Organizzata dall’inglese Dadaprojects, l’associazione no profit per la mediazione culturale attraverso le Arti, la manifestazione si svolgerà a Thiene (Vi) con un calendario ricco di appuntamenti e workshop, aperti gratuitamente a studenti e visitatori per entrare in contatto e creare con gli artisti stessi.
Quattro i protagonisti indiscussi del Festival Anglomania: Sarah Shaw, Chris Kettle, Paul Ostrer e Jim Sanders che esporranno i loro lavori monografici nelle splendide sale della storica dimora settecentesca “Villa Fabris” che, oggi, ospita il Centro Europeo per i Mestieri del Patrimonio.
Partendo dagli spazi esterni della Villa, ad ogni artista corrisponderà uno spazio di espressione differente: per visitare la celebre Sarah Shaw dovrete accedere nello spazio “Public House”, dove troverete lo stile che l’ha fatta apprezzare a livello internazionale ed entrare a far parte di molte collezioni private, tra cui Rolling Stones e Ronnie Wood; l’artista, infatti, è apparsa in numerose competizioni di rilievo, tra cui il National Open e il Premio Arte Aesthetica e la sua opera “The World Is Spinning Around” e’ stata utilizzata dal gruppo Indie britannico Daughter come copertina del loro ultimo album “No To Disappear” oltre che come back drop durante il loro world tour.
Entrando nella stanza “Marginalia”, si potrà conoscere Chris Kettle, il cui lavoro è stato ampiamente esposto con mostre personali a Gstaad, Newcastle e Brighton e collettive a Milano, New York, Miami e Londra; con la sua opera “Terranium” è stato uno dei primi tre vincitori della National Open Art Competition 2011 UK, giudicata da Gavin Turk mentre la sua opera ‘Hubris’ è stata selezionata per la mostra che accompogna il prestigioso award.
Lo spazio “Storyteller” ospiterà il lavoro di Paul Ostrer, ex fotografo pubblicitario inglese che nel 2005 ha iniziato a dipingere, utilizzando lo stile figurativo di rappresentazione e spesso il proprio autoritratto per esplorare argomenti controversi, di natura personale, politica e storica; i suoi lavori sono stati esposti in mostre collettive e personali sia in Italia che in Inghilterra.
Per la prima volta sarà in mostra con un cambio di stile. Ostrer infatti abbandona completamente lo stile foto-realistico che lo ha contraddistinto fino ad ora, sostituendo le piccole pennellate, i tratti precisi e l’uso dei colori ad olio con una tecnica piu’ estemporanea, caratterizzata da tratti piu’ ampi e veloci, l’assenza di colore e l’utilizzo della grafite.
Nell’area “Wall of Cards” si troverà l’arte viscerale di Jim Sanders l’artista di Brighton che, in un mix di tecniche, propone un alternanza di espressioni tribali, riferimenti religiosi e intrecci culturali nei suoi mille formati: disegni, pittura, collage e sculture costruite per creare installazioni su larga scala e ambienti immersivi.
A partire dal disegno intuitivo e istintivo, l’opera di Sanders si evolve in un’esplosione multiforme e coinvolgente di forma, dimensioni e ambizioni con una esplorazione eclettica di personaggi, relazioni, azioni e intenzioni, animata dal desiderio di capire la condizione umana.
Le sue opere sono state esposte dal 2001 in Gran Bretagna, Francia, Spagna, Canada e Grecia.
“Il linguaggio dell’arte è uno degli strumenti universali con cui superare la politica e mantenere vivo il dialogo e il confronto tra culture differenti – ha dichiarato Stefania Dal Ferro, fondatrice e direttore di Dadaprojects –. Con Anglomania, Dadaprojects vuole dare voce a quel mondo dell’arte inglese che non vuole separazioni e confini, quanto invece apertura, contaminazione e integrazione per valorizzare ogni speciale identità”.
E’ questo, infatti, l’obiettivo di Dadaprojecs che attiva connessioni tra le comunità creative internazionali e locali per offrire agli artisti nuovi stimoli, sfide e piattaforme e promuovere il proprio lavoro al di fuori dei confini convenzionali.
In questa stessa ottica, lo scorso anno, l’associazione aveva già organizzato “Who Are You?” un festival contro il pregiudizio con mostre e workshop di fotografia, pittura e letteratura.