Si chiama VizEat la piattaforma di social eating leader in Europa. Fondata in Francia nel 2014 che, puntando su uno dei principali piaceri mondani, arriva a contare oltre 10.000 host iscritti in 65 Paesi del Mondo. Per l’Italia?A meno di un anno dalla novità già mille host hanno aperto le porte delle loro cucine per ogni tipo di esigenza.
Funziona così: la piattaforma mette in contatto viaggiatori e host locali, fornendo ai primi la possibilità di pranzare o cenare con persone nuove, conoscere luoghi e usanze e ai secondi di incontrare i viaggiatori di tutto il mondo e nuove culture comodamente da casa propria. La novità sembra funzionare, pare che riscuota un certo successo, specialmente fra i giovani, in particolare in Italia l’età media delle persone che si avvalgono di VizEat è di 35 anni, il più giovane ne ha soltanto 18 e stando ai voti delle recensioni -4.9 punti su 5, pare che non vi siano dubbi: il successo è assicurato.
La novità risiede nel fatto di poter condividere un momento così intimo come quello del pasto, insieme a persone provenienti da tutto il mondo. In questo modo si possono condividere usi, costumi e tradizioni della tavola mondiale e, perché no, anche personali. E’ un modo come un altro per socializzare con etnie diverse un modo insolito si, ma molto divertente. A Roma per esempio si organizzano spesso cene per coppie in crisi che hanno la possibilità di cenare a lume di candela insieme a uno psicologo dove però si possono incontrare persone di tutto il mondo aperte all’evento. Così avviene in Italia, in America, in Grecia e non bisogna pensare che i viaggiatori siano persone libere da legami, anzi, ci sono medici, architetti, mamme e papà con un’unica passione la cucina e la voglia di viaggiare. Che si tratti di un interesse nato per gioco o per esigenze personali, quello di VizEat è un social davvero molto social. A differenza di tutti gli altri sistemi che ci mettono in contatto “virtualmente”, VizEat permette alle persone di conoscersi, di intrecciare le proprie esperienze, di integrarsi l’una con l’altra ed è meraviglioso che accada anche fra persone di costumi molto diversi. E’ una vera e propria “macchina dell’integrazione” che avvenga davanti a un piatto di pasta o di tofu non importa.
Oltre a ciò è possibile scegliere dal web anche i corsi di cucina, come imparare a fare la pasta, soluzione molto gettonata in Italia. E’ possibile informarsi sui costi delle cene che sembrerebbero aggirarsi in quasi tutto il mondo intorno ai 25€ anche se ci sono menù che possono partire da 5€. Insomma il Social Eating sembrerebbe quasi una interessante forma si sharing economy.