La birra è certamente una di quelle bevande più antiche e maggiormente gradite dalla gente. Non è solo un modo di bere ma un vero e proprio ‘stile di vita’; si perchè la birra non è impegnativa come il vino, è sinonimo di convivialità e voglia di stare insieme agli amici; non è un caso se è ormai lessico comune sentirsi con qualcuno e dire “ok, dai allora ci facciamo una birra insieme”.
Questa bevanda è molto radicata ai territori però, infatti, essendo legata alla produzione di orzo risente a livello globale di momenti di tensione a livello dei mercati locali. Basti pensare alle recenti situazioni legate siccità nel corn belt americano e del progressivo peggioramento delle condizioni agronomiche. Un mix davvero esplosivo quello della previsione di rese inferiori alla media che si è aggiunta a quanto già digerito dai mercati agricoli e all’incertezza derivante dalla crisi mondiale.
Ciò significa che il prezzo della birra americano salirà nel 2014, anche se non si sa di quanto, data la scarsità di l’ingrediente principale della birra. Le autorità statali del Montana, conosciuta come la “Capitale Mondiale del Barley”, hanno dichiarato che il clima avverso, caratterizzato da scarse precipitazioni ha causato la moria del 50% delle piante mentre una parte hanno vegetato in maniera stentata ed in alcuni casi all’ingrossamento delle gemme non è seguito il germogliamento di tutta o parte della pianta.
Ancora una volta, la questione dell’aumento improvviso dei prezzi delle materie prime e delle derrate alimentari, comporta inevitabili conseguenze per i consumatori anche a causa delle speculazioni senza controllo che si verificano nei mercati globali sui quali, viene dimostrata l’assenza di qualsiasi regola che possa calmierare le fluttuazione.
E in Italia cosa succedereà? Non ci resta che aspettare cosa accadrà ai prezzi della birra e capire se si potrà ancora invecchiare cento anni bevendo birra a buon mercato.