Sarebbe sufficiente che i paesi ricchi del G7, che si riunirà il prossimo mese, investissero solo 80 centesimi di dollaro alla settimana per ogni loro cittadino si potrebbero fornire i vaccini Covid-19 ai paesi più poveri. Questa l’analisi di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, che avverte che un mancato impegno a garantire la vaccinazione globale potrebbe costare ai paesi ricchi un prezzo 35 volte superiore all’investimento necessario per offrire invece i vaccini. L’analisi di Save the Children viene pubblicata contemporaneamente a quando i leader si riuniscono per il Global Health Summit, con la richiesta ai leader stessi di voltare pagina impegnandosi ad aumentare il sostegno all’ACT-A (“Access to COVID-19 Tools Accelerator”) e ad intraprendere azioni urgenti per supportare una equa distribuzione dei vaccini.
Mentre i paesi ricchi si stanno infatti avvicinando a tassi di copertura vaccinale pari al 50% della popolazione adulta, la copertura in gran parte dell’Africa subsahariana non ha ancora raggiunto il 2%. E se i paesi più ricchi discutono se vaccinare i bambini e fornire i richiami, gli operatori sanitari nei paesi più poveri stanno combattendo la pandemia in prima linea senza protezione.
Secondo i dati ufficiali la pandemia ha fatto 3 milioni di vittime, ma il numero reale è probabilmente molto più grande. Nel 2020 142 milioni di bambini sono precipitati nella povertà e al culmine della pandemia, secondo le stime, 1,6 miliardi di studenti a livello globale – il 91% del totale – non ha frequentato la scuola.
Un’intera generazione di bambini in tutto il mondo, per la prima volta nella storia umana, ha subito interruzioni dell’attività scolastica. Senza un piano d’azione globale sui vaccini, i bambini avranno difficoltà nel ritornare a scuola, e questo ostacolerà le loro opportunità di crescita e di apprendimento.
“Le cifre attuali ci dicono che la domanda da porsi non è se i paesi ricchi possano permettersi di finanziare un’equa distribuzione dei vaccini COVID-19, ma se possano permettersi di non farlo. È un investimento che ripagherà nella misura di trentacinque volte. Al solo prezzo di una barretta di cioccolato alla settimana per cittadino, i paesi ricchi possono evitare enormi perdite economiche derivanti dal prolungamento della pandemia,” afferma Bidisha Pillai, Direttore Globale Policy, Advocacy & Campagne di Save the Children.
Se visto come una polizza assicurativa, la spesa per ACT-A è un premio con un rimborso enorme. Per i cittadini di tutto il G7, l’equità globale sui vaccini fornirà un’assicurazione contro le minacce alla salute pubblica, di nuovi lockdown e di una ripresa economica indebolita dalla minaccia della persistenza della pandemia.
Secondo l’autorevole modello della Camera di Commercio Internazionale, tassi bassi di vaccinazione nei paesi più poveri avrebbero un impatto negativo sul commercio e ritarderebbero la ripresa, con un costo di 1,3 trilioni di dollari per le economie ricche del G7[2].
“Lo vediamo sempre più chiaramente. Quando si tratta di affrontare la pandemia, la solidarietà e l’interesse personale coincidono e sono la stessa cosa. I bambini e le famiglie di tutto il mondo dipendono dalle decisioni che i leader del G7 prenderanno il mese prossimo. Non devono sprecare questa opportunità di poter risolvere la crisi Covid ovunque e per tutti “, spiega ancora Bidisha Pillai.
Save the Children chiede ai paesi del G7 di finanziare adeguatamente l’iniziativa globale per affrontare la pandemia, Access to COVID-19 Tools Accelerator” (ACT-A). Si stima che ACT-A avrà bisogno di circa 66 miliardi di dollari in due anni per fornire dosi sufficienti per vaccinare gli adulti nei paesi più poveri del mondo. Secondo il piano previsto dalla campagna, i paesi ricchi che parteciperanno al vertice del G7 investirebbero 43 miliardi di dollari, circa due terzi del totale. Analizzando il contributo necessario da ciascuno di questi paesi, Save the Children ha scoperto che la parte rimanente ammonta a una media di soli 80 centesimi di dollaro a settimana per cittadino dei paesi stessi.
Se confrontato con l’investimento richiesto – sottolinea l’Organizzazione nella sua analisi – il costo del non agire supera di gran lunga quello necessario all’assistenza per le conseguenze della pandemia. Per ogni dollaro investito nella vaccinazione globale, il G7 eviterà collettivamente circa 35 dollari di perdite economiche. Le cifre esatte variano tra le nazioni, a seconda dei loro contributi e della proiezione sulle perdite economiche previste.
Save the Children sottolinea nella sua analisi infine che il finanziamento è una parte fondamentale di un pacchetto che deve includere anche l’impegno dei paesi ricchi a condividere una parte dei vaccini che hanno già ordinato e a fare ogni sforzo per mettere in comune le tecnologie e il know-how necessari a massimizzare la capacità del mondo di produrre le dosi necessarie.