L’Amore tossico è un tema molto attuale e purtroppo più diffuso di quello che si possa immaginare. Il dolore, gli strascichi e la fatica che si portano dietro queste relazioni sono tanti e non sempre si ha la consapevolezza di quello che ci sta succedendo. Ho deciso quindi di trattare questo argomento con grande delicatezza, dando voce ad una professionista, che può raccontare in maniera chiara cosa accade in queste relazioni, come riconoscerle e soprattutto quali sono le leve che possono aiutarci ad uscirne.
La Dott.ssa Pamela Busonero psicologa, specializzata in Psicoterapia della Gestalt, Practitioner EMDR e facilitatore Mindfulness. Da circa 10 anni esercita la libera professione aiutando adulti e adolescenti a superare gli ostacoli del momento e riappropriarsi delle proprie risorse. Si occupa principalmente di problemi legati all’ansia (attacchi di panico, disturbi psicosomatici), all’alimentazione (in particolare binge eating) e aiuta le persone a riprendere in mano la propria vita dopo relazioni disfunzionali e da abuso narcisistico.
Dott.ssa quali tipi i relazioni tossiche esistono ?
Siamo soliti pensare come relazioni tossiche solamente quelle amorose, in realtà ne esistono altre: potrebbe essere la relazione con uno o entrambi i genitore, con un amico, con un collega o con il datore di lavoro.
Cosa si intende per amore tossico, quali sono le varie tipologie di amori tossici ?
Con amore tossico si intende principalmente una relazione dove c’è sofferenza. Dove ci sentiamo incastrati e, nonostante il bisogno di uscire da questa relazione, qualcosa ci tiene legati. Se una relazione ‘sana’ ci da quell’energia per vivere al meglio la vita, l’amore tossico ce la toglie. Tutto questo porta la persona a non credere più in sé stessa e nelle proprie risorse. Vorrei inoltre sfatare il mito della persona fragile come ‘vittima perfetta’ del narcisista. È vero che più la persona è empatica, più sarà attratta da persone che manipolano e tenderà a giustificarle, ma tutti noi possiamo inciampare in questo tipo di relazione.
Quali sono le fasi che identificano un amore tossico ?
Ci sono quattro fasi che identificano l’amore tossico. La prima è il ‘love bombing’, in cui il manipolatore farà di tutto per conquistare la ‘preda’. È la fase del massimo coinvolgimento emotivo. È tutto esagerato e la vittima proverà emozioni talmente intense che le daranno una sorta di dipendenza, che poi ricercherà invano per tutta la durata della relazione. Frasi tipiche sono: “siamo fatti l’uno per l’altra”, “non ho mai amato nessuno come sto amando te”, “siamo uguali”, etc.
La seconda fase è quella svalutativa e avviene quando il manipolatore sente di aver agganciato la preda. Può avvenire dopo 1-2 mesi come dopo qualche anno. Cominceranno le umiliazioni. All’inizio raramente, poi gli episodi saranno sempre più frequenti, anche in presenza di altre persone. Frasi tipiche di questa fase sono “sei cretina”, “non vali niente”, etc.
Arriviamo così alla terza fase, quella dello scarto. Può iniziare quando il manipolatore non riceverà più tutte le attenzioni iniziali, o quando il partner, convinto di non valere niente, si lascerà andare (solitamente avviene in parallelo ad un love bombing con un’altra persona).
La quarta ed ultima fase è quella del ritorno. Queste persone tendono sempre a tornare, anche a distanza di anni. E il ciclo ricomincia: love bombing, umiliazioni, scarto, e così via. Finché il partner deciderà di farla finita e interrompere tutto con il ‘no contact’.
Come possiamo proteggerci dal rapporto tossico con un narcisista ?
Intanto è importante riconoscere che siamo dentro un “amore tossico” e capire quali sono i campanelli d’allarme. La consapevolezza è il primo passo per il cambiamento: quando ci rendiamo conto dove siamo e lo accettiamo, possiamo fare qualcosa. Fondamentale è capire che queste persone non possono cambiare (perché non lo vogliono), e che quindi abbiamo due alternative: o stare in una relazione tossica, con tutte le conseguenze che ne derivano, o venire via.
Cosa accade quando ci lasciamo con un narcisista ?
La fine di una relazione con un narcisista, come tutte le relazioni, è un lutto vero e proprio. La differenza è che il narcisista patologico, con tutte le critiche e le umiliazioni, sgretola la personalità del partner. Quindi la persona, appena conclusa la storia, si sentirà distrutta e in frantumi. Passerà poi in una fase di negazione e non accettazione, per poi comprendere con chi ha avuto a che fare. Qui tutto comincerà ad essere più chiaro, e sentirà rabbia e desiderio di vendetta. Da lì presto sentirà disperazione, per poi accettare ciò che è successo, perdonarsi per aver permesso all’altro di essere trattata in questa maniera e perdonarsi.
Tutti questi passaggi hanno bisogno di tempo. C’è chi impiega qualche mese, chi anni. Non c’è un tempo giusto o sbagliato. È bene stare nel proprio tempo e imparare a non giudicarci. I miei percorsi si chiamano ‘ricomincio da me’ proprio perché è bene rimettersi al centro della propria vita, cominciare a prendersi cura di sé stessi, e capire che quello che è successo non è collegato col proprio valore.