Oggi, 10 dicembre, alle 10.00, in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani, Amnesty International, Antigone, Arci, Cild e Cittadinanzattiva, manifestano con un minuto di silenzio alla Camera dei Deputati contro l’assenza di una legge che preveda il reato di tortura in Italia. Il 10 dicembre è la data di una doppia ricorrenza. Oltre all’anniversario della Giornata internazionale dei diritti umani, istituita dalle Nazioni Unite nel 1950, è anche l’anniversario dall’adozione della Convenzione Onu contro la tortura.
Giornata dei diritti umani, il parlamento italiano s’impegni contro la #tortura http://t.co/6ehn7UZijj #StopTortura
— amnesty italia (@amnestyitalia) 9 Dicembre 2014
La Convenzione fu adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1984: fu sottoscritta da 20 Paesi ed entrò in vigore il 26 giugno 1987. Ad oggi, il numero dei Paesi che hanno riconosciuto la Convenzione è salito a 156, il che vuol dire che ognuno di questi Stati riconosce ufficialmente il reato di tortura e si impegna ad indagare su qualsiasi denuncia esposta. Nei fatti, però, le cose spesso vanno in maniera differente, come dimostrano i dati pubblicati da Amnesty International: tra il 2009 e il 2014 sono stati registrati casi di torture e maltrattamenti in 141 Paesi.
L’Italia è tra i Paesi che hanno aderito alla Convenzione. In virtù di questa sottoscrizione, lo Stato italiano ha l’obbligo di dotarsi di un provvedimento legislativo specifico per il reato di tortura. “Quasi tutti i Paesi europei – riporta un comunicato di Amnesty Italia – hanno il reato nel proprio codice. Il disegno di legge è attualmente pendente alla Camera. Da molti anni i principali organi di controllo internazionali sul rispetto dei diritti umani invitano il nostro Paese a colmare questa grave lacuna e ad adeguare l’ordinamento italiano a quanto previsto dal Protocollo Opzionale alla Convenzione contro la tortura”.
Ieri, tra l’altro, è stata presentata al Congresso statunitense l’indagine del Senato sui metodi utilizzati dalla CIA nelle strutture segrete estere dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. E’ emerso che nei confronti dei sospetti terroristi di al-Qaeda furono utilizzati metodi brutali che hanno violato ampiamente le tradizionali pratiche di interrogatorio.
La campagna di sensibilizzazione promossa da Amnesty Italia si chiama “Stop alla tortura”: qui è possibile dare il proprio contributo e qui, invece, si può partecipare alla raccolta di 80mila firme per i 5 appelli proposti.