I grandi fiumi come Adige e Isarco sono stati scelti dal Laboratorio biologico provinciale dell´Agenzia per l´ambiente e dall´Eurac quale tipologia fluviale altoatesina per il 2015: di conseguenza “quest’anno in Alto Adige una maggiore attenzione sarà dedicata proprio a questi ecosistemi altamente influenzati dalle attività antropiche“, sottolinea l´assessore all´ambiente Richard Theiner.
In occasione della Giornata mondiale dell´ambiente, il Laboratorio biologico provinciale e l´Eurac hanno scelto i grandi fiumi dell´Alto Adige come tipologia fluviale del 2015. “Il nuovo piano di tutela delle acque, che la Giunta provinciale si appresta ad approvare entro giugno, mira a una tutela sostenibile delle acque pubbliche e dovrà restituire ai grandi fiumi il ruolo che meritano“, aggiunge Theiner.
Tutti i corsi d´acqua e laghi in Alto Adige sono stati attribuiti a tipologie diverse seguendo i criteri contenuti nella direttiva Ue sulle acque. Fra queste si inserisce anche quella dei “grandi fiumi (distanza dalla sorgente dai 75 ai 150 km) di origine pluvio-nivale”. In Alto Adige “questa tipologia si ritrova nei fondivalle a sud di Merano e Bressanone fino a Salorno e vi appartengono il tratto intermedio del fiume Adige e quello terminale dell‘Isarco”, spiega la direttrice del Laboratorio biologico provinciale Alberta Stenico.
I grandi fiumi originariamente scorrevano senza controllo ed erano spesso insormontabili. Invadevano quasi l´intero fondovalle, rimodellandolo dopo ogni piena. Da secoli la popolazione ha cercato di controllare la loro forza spesso devastante, ma solo da 120 anni grazie alle moderne opere idrauliche è stato possibile raggiungere importanti successi.
In seguito alla costrizione dei fiumi all‘interno di rigidi argini è stato possibile guadagnare preziose superfici agricole. Rettificazioni, riduzione di potenziali aree alluvionali e costruzioni varie hanno però comportato una riduzione della dinamica del fiume, con la scomparsa di numerose specie animali e vegetali. Solamente negli ultimi anni ci si è resi conto di queste enormi perdite e ora ci si sta impegnando a rimediaree mediante opere di rinaturalizzazione con l‘intento di migliorare l‘ambiente di vita per una varietà di organismi.
Le larve acquatiche di efemerotteri del genere Baetis, ad esempio, sono ben adattate alle condizioni di vita offerte dai grandi fiumi, che essendo ricchi di nutrienti rappresentano il loro habitat ideale.