Una veloce e improvvisa perdita di capelli può essere provocata da una patologia autoimmune che prende il nome di alopecia areata, un disturbo che interessa più o meno una persona ogni cinquanta in tutto il mondo, non solo tra gli uomini ma anche tra le donne, colpendo perfino i bambini. Quando si parla di malattia autoimmune, si fa riferimento a una situazione in cui una sede specifica del corpo umano viene attaccata dal sistema immunitario perché esso la considera estranea: in questa circostanza, a essere aggrediti sono i follicoli dei bulbi piliferi. In condizioni normali, infatti, le cellule follicolari tendono a essere protagoniste di una crescita rapida; ciò non avviene, invece, nel caso dell’alopecia areata, che fa sì che la crescita si riduca in modo significativo.
Le tipologie dell’alopecia areata
Il cuoio capelluto è la sede più colpita dall’alopecia areata, che tuttavia può coinvolgere anche i peli di altre parti del corpo, dal pube alle sopracciglia, dalle ciglia alla barba: in quest’ultimo caso si parla più precisamente di alopecia barbae. Le tipologie in cui viene classificata la patologia sono diverse: l’alopecia totale, per esempio, coinvolge tutto il cuoio capelluto, mentre l’alopecia areata monolocularis riguarda solo una zona del cuoio capelluto. Sono interessati più punti, invece, con l’alopecia areata multilocularis o incognita. Ancora, l’alopecia barbae riguarda unicamente la barba, e di conseguenza è una forma prettamente maschile; mentre l’alopecia universale coinvolge in maniera indistinta tutti i peli del corpo, l’alopecia ophiasis si contraddistingue per un andamento serpentiforme e riguarda la parte posteriore della testa.
Gli esperti di Cesare Ragazzi sono in grado di fornire le soluzioni più appropriate per il trattamento di questo disturbo, di cui – per altro – le cause non sono ancora state chiarire con precisione. Non solo: anche il modo in cui la malattia si sviluppa necessita di ulteriori approfondimenti da parte degli studiosi, e per il momento ci si può accontentare unicamente di ipotesi che, però, richiedono conferme. In particolare, non si è ancora capita la ragione per la quale vengono colpite le cellule dei follicoli piliferi, anche se l’ipotesi più probabile è che la colpa sia di una specifica combinazione di geni. Nel 2008 sulla rivista Nature è stato pubblicato un articolo che chiama in causa proprio l’origine genetica del problema: in tutto sarebbero otto i geni responsabili dell’alopecia areata, e alcuni di questi avrebbero a che fare anche con la celiachia, con il diabete di tipo I e con l’artrite reumatoide, che fanno parte del novero delle patologie autoimmuni.
Come si cura l’alopecia areata
Al momento una guarigione sicura non può essere garantita da alcuna cura, ma ciò non vuol dire che non esistano delle terapie in grado di offrire dei risultati apprezzabili. Il ricorso ai corticosteroidi è una di queste: il trattamento a base di immunosoppressori, di farmaci antinfiammatori e di cortisonici prevede una somministrazione per via topica o, a seconda dei casi, per via orale. Nel caso in cui la zona su cui si deve intervenire non sia molto estesa, è previsto l’utilizzo di creme che devono essere applicate sui punti da trattare.
Per fare in modo che la ricrescita dei capelli possa essere agevolata, inoltre, si può fare riferimento a un principio attivo, il minoxidil, che viene usato sia per gli uomini che per le donne e che ha effetti significativi anche quando si deve intervenire sulla barba o sulle sopracciglia. Grazie al minoxidil, i follicoli sono stimolati a generare capelli nuovi: nel giro di 3 o 4 mesi dall’avvio del trattamento è possibile osservare i primi risultati e una ricrescita visibile.