Starnuti e naso che cola, tosse e nei casi più gravi asma. Sono questi i sintomi più ricorrenti dell’allergia agli acari della polvere. Ne soffre un italiano su tre e si manifesta già in età pediatrica. L’inquinamento ambientale ha contribuito a un aumento dei casi e per completare l’immunoterapia ci vogliono anni. Vediamo insieme come affrontare questo disagio soprattutto in questi mesi nei quali le patologie respiratorie sono sotto la lente degli scienziati.
Cosa sono gli acari
Iniziamo subito dicendo che gli acari non si possono eliminare completamente ma si può ridurre la loro presenza. Questi minuscoli animaletti, invisibili a occhio nudo,
- appartengono alla famiglia degli aracnidi, come le zecche e i ragni
- si nutrono di piccoli frammenti di pelle umana e bevono l’acqua che si forma con l’umidità
- il loro habitat è nella polvere
A creare problemi di allergie non sono gli animali in quanto tali quanto i loro residui (feci) che si disperdono facilmente nell’aria. In questo modo vengono inalati fino a stimolare reazioni allergiche.
Allergia agli acari della polvere: come si manifesta
L’allergia agli acari si manifesta, in genere, con i classici sintomi di un’allergia stagionale:
- rinite (ostruzione nasale)
- prurito nasale, al palato e alla gola
- congiuntivite (occhi arrossati, gonfi e che lacrimano)
- tosse.
In casi rari il soggetto può avvertire un senso di prurito diffuso in tutto il corpo o eruzioni cutanee come arrossamenti o eczemi mentre in quelli più gravi insorgono anche problemi respiratori:
- respiro sibilante
- difficoltà a respirare soprattutto dopo uno sforzo fisico
- sonno disturbato da una cattiva respirazione
- dolore o oppressione toracica
Per diagnosticare questo tipo di allergie è necessaria una visita allergologica, oppure effettuare un test cutaneo (prick test) o degli esami del sangue.
Cure e vaccini
Quando insorgono sintomi importanti questi vanno trattati con antistaminici e talvolta anche con cortisonici. Esiste un vaccino contro questo tipo di allergia ma la sua somministrazione dura circa 5 anni. E’ molto importante, quindi, ascoltare alcuni consigli anti allergia, semplici abitudini che possono aiutare se non a eliminare gli acari, quanto meno a ridurne la presenza in casa:
- utilizzare condizionatori d’aria o deumidificatori per ridurre il tasso d’umidità
- eliminare tappeti e moquette
- coprire materassi e cuscini con apposite fodere anti acaro
- lavare la biancheria da letto una volta a settimana
- sostituire le coperte di lana con altre in materiale sintetico
- effettuare le pulizie di casa con un aspirapolvere e con un panno bagnato
- areare le stanze tenendole esposte il più possibile alla luce del sole
Queste ultime indicazioni sono un po’ quelle che stiamo seguendo in questi ultimi dodici mesi un po’ tutti per il Coronavirus. L’areazione dei locali e la pulizia costante delle superfici sono molto importanti. In realtà il legame tra il Covid e le patologie respiratorie è ben più forte. Tutti coloro i quali soffrono di asma o difficoltà respiratorie, causate anche da allergie, sono considerati soggetti a rischio. Le allergie rientrano tra quelle che ormai conosciamo come patologie pregresse, quelle che contribuiscono al generale aggravamento del quadro clinico dei malati di Covid.