L’Italia rischia di non raggiugere l’obiettivo previsto del 2,6% del pil. A stimarlo l’ultimo bollettino mensile dell’Eurotower.Secondo quanto dichiarato dalla Banca Centrale Europea, a causa della congiuntura economica negativa, tutti i paesi dell’UE rischiano di vanificare gli sforzi e gli obiettivi in vista di una riduzione del rapporto debito pubblico/Pil. La situazione economica nazionale lascia ben poco da sperare. Il Pil dell’Eurozona è rimasto sostanzialmente invariato nonostante alcune oscillazioni cicliche nel terzo semestre. La ripresa sarà poi ulteriormente ostacolata dalla disoccupazione che sta raggiungendo vette percentuali altissime a causa di risorse sprecate o inutilizzate. A questo si aggiunge l’andamento negativo dei prestiti al settore privato a cui fa coda un equilibrio non ancora raggiunto tra settore pubblico e settore privato.
Si richiede ai paesi europeranti maggiore collaborazione e crescita. Sorge la necessità di beneficiare degli effetti della politica monetaria affinchè ci siano miglioramenti in campo finanziario, fiscale e nell’ambito delle riforme. Inizialmente la BCE ha riferito che il prodotto interno lordo dell’Eurozona avrebbe dovuto crescere dello 0,9% nel 2014, dell’1,6% nel 2015 e dell’1,9% nel 2016. Gli ultimi dati disponibili in merito al settore sulle entrate tributarie fino a giugno 2014 , riportano una diminuzione dell’0,1% su base annua. Questo risultato è riconducibile ad un calo della spesa pubblica. Le previsioni sono effettivamente fallite. L’Italia, secondo quanto dichiarato dagli analisti della banca d’affari di Francoforte, resterà probabilmente in recessione per il terzo anno di fila nel 2014.