Si trova a Scaria, primo nucleo etnico e frazione del comune comasco di Alta Valle Intelvi, ed è un vero gioiello da non perdere: il Museo d’Arte Sacra di Scaria, inaugurato nel 1966 con l’obbiettivo di salvare il ricco patrimonio religioso, artistico, storico ed etnico della valle Intelvi, riaperto nel 2015 con un nuovo allestimento dopo adeguata ristrutturazione, raccoglie importanti testimonianze di scultura, oreficeria, pittura, paramenti, disegni e stampe, alcune realmente pregiate e di grande interesse artistico.
Una meta da non mancare, che si può affiancare alle molte attrazioni che il comune di Alta Valle Intelvi con la sua piccola frazione di Scaria offrono ai turisti in fuga dal caldo e dalla confusione: alla ricchezza delle opere del museo si può affiancare infatti una visita all’antistante Chiesa di Santa Maria o alla bellissima Chiesa dei SS. Nazaro e Celso, ma anche un giro al Museo dei Fossili, alle tombe di probabile epoca romano-barbarica scavate in massi erratici, alle imponenti faggete per finire con la chiesa di San Siro e all’oratorio della Beata Vergine di Loreto nella frazione di Lanzo e una gita alla vetta della Sighignola (1320 m.), splendida finestra sulle Alpi, a ragione chiamata balcone d’Italia.
Il Museo di Scaria
Il Museo d’Arte Sacra di Scaria raccoglie una serie di pregiate opere che fanno parte della cultura popolare e religiosa del territorio intelvese, e che provengono da parrocchie presenti in valle, da donazioni e collezioni private.
Il museo ha da poco ottenuto il riconoscimento dalla Regione Lombardia, all’interno del “Settimo Riconoscimento dei musei e delle raccolte museali in Lombardia”: questo riconoscimento testimonia i rigorosi standard di qualità del servizio, sicurezza, accessibilità del museo e, più in generale, lo sforzo messo in atto dal Museo e dall’Associazione Amici del Museo per la diffusione della cultura e il dialogo continuo e proficuo con il territorio e la comunità, e per la costruzione di una rete di servizi culturali all’altezza delle aspettative più attuali.
Il Museo è aperto da aprile ad ottobre, grazie anche al lavoro dei molti volontari che si avvicendano per la promozione del museo. Il percorso espositivo è articolato in sezioni tematiche dedicate agli artisti intelvesi Ercole Ferrata (Pellio Inferiore, 1610-Roma, 1686) e Carlo Innocenzo Carloni (Scaria, 1686-1775), a una selezione di paramenti e suppellettili liturgiche e all’apparato per le Quarantore detto ‘Paradisin’, a cui è stato riservato uno spazio apposito.
Il Museo d’Arte Sacra di Scaria ha appena ottenuto l’accreditamento da Regione Lombardia: racchiude tesori unici dei maestri intelvesi con sculture del ‘600 e dipinti del ‘700, e insieme alla bellissima chiesa dei SS. Nazaro e Celso (XI sec.) di Scaria e al museo dei Fossili, è un’opportunità insolita per rifugiarsi lontano dal caldo estivo delle grandi città e dalla confusione. Una meta da non mancare, che si può affiancare alle molte attrazioni che il comune di Alta Valle Intelvi con la sua piccola frazione di Scaria offrono ai turisti in fuga dal caldo e dalla confusione.
Il Museo d’Arte Sacra di Scaria, inaugurato nel 1966 con l’obbiettivo di salvare il ricco patrimonio religioso, artistico, storico ed etnico della valle Intelvi, riaperto nel 2015 con un nuovo allestimento dopo adeguata ristrutturazione, raccoglie importanti testimonianze di scultura, oreficeria, pittura, paramenti, disegni e stampe, alcune realmente pregiate e di grande interesse artistico e che provengono da parrocchie presenti in valle, da donazioni e collezioni private.