Se si pensa alla Sicilia si immagina il mare di un azzurro limpido, le immense spiagge e il solleone, ma quest’isola ha una grande potenziale, che va ben al di là del turismo stagionale. Proprio per questa sua offerta così ricca, il suo capoluogo Palermo è stato scelto come Capitale Italiana della cultura 2018.
La città è fortemente consigliata anche da PaesiOnLine, portale nel settore di viaggi e turismo, che la indica tra le mete migliori non solo per il mare, il buon cibo, la grande ospitalità, gli arancini o meglio le “arancine” (per dirlo alla palermitana), ma anche per la sua arte, storia e cultura.
Determinate per la vittoria del titolo è la presenza di Manifesta 12, una delle principali biennali d?arte contemporanea su scala mondiale, consacrando Palermo come la capitale per eccellenza dell’arte contemporanea. Questa manifestazione sarà un’importante vetrina per la città siciliana, sia a livello nazionale che internazionale, un’opportunità per diffondere il valore della cultura come strumento per la coesione sociale, l’integrazione e lo sviluppo. La consacrazione di Palermo come “capitale italiana della cultura 2018” è stata possibile anche grazie alla presenza dell’itinerario arabo-normanno (Monreale, Palermo, Cefalù), dichiarato dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Per godere appieno delle bellezze storiche, architettoniche e artistiche della città è stata effettuata una riorganizzazione degli spazi culturali, suddivisi in “Poli”, i cui quattro principali comprendono il Polo Teatrale cittadino con Montevergini, il Garibaldi, la Sala della Seta e lo Spasimo. Un altro polo degno di nota è quello archivistico-bibliotecario che comprende la Biblioteca comunale e l’archivio storico, seguito da quello antropologico con il Museo Pitré e il Palazzo Tarallo.
Luoghi che saranno location privilegiate di eventi e attività, sono i Cantieri culturali della Zisa, il Teatro Massimo, il Palazzo Sant’Elia, il Loggiato San Bartolomeo, lo Spasimo, il Palazzo Branciforte, il Complesso di Sant’Anna alla Misericordia e il Museo Civico di Castelbuono.
Il 2018 è, dunque, l’anno perfetto per visitare Palermo, una città-mosaico dalle diverse sfaccettature in cui le culture europee continuamente dialogano con il mondo arabo creando commistioni affascinanti e ponendosi come chiave di lettura per interpretare e superare le differenze culturali.
La multiculturalità palermitana si esprime su più livelli, a partire da quello linguistico per arrivare a quello gastronomico, passando per una varietà di monumenti che sembrano raccontare storie sempre diverse ma che nel capoluogo siciliano armoniosamente convivono. Emblema di tale multiculturalità è la Lapide Quadrilingue, custodita nel Palazzo della Zisa, una lapide funeraria redatta in giudaico, latino, greco e arabo, che mostra i variegati sistemi di datazione del mondo, dando uno spaccato di una realtà multietnica già dai tempi di Ruggero II, nel massimo rispetto delle religioni e dei popoli presenti in Sicilia.
Un altro segno indicativo di una simile tendenza è la convivenza del culto di Santa Rosalia, patrona della città, e del Santo Nero Benedetto il Moro.
Per assaporare l’autenticità di Palermo, i suoi colori, la sua essenza e perdersi nel suo cuore pulsante, tappe “obbligate” sono i mercati locali: tra i banchi e i sapori della Vucciria e di Ballarò si possono scorgere le atmosfere e le suggestioni della cultura di questa incredibile isola.
Per un viaggio che coniughi paesaggi unici nel loro genere, cultura, arte, eleganza e un clima che ricorda l’estate anche in pieno autunno, la Sicilia è sempre la scelta giusta.