Il rapper marchigiano di origini tunisine Jamie, torna a dar voce alle cromie del cuore in “Disastro”, il suo nuovo singolo. Su Sommessamente, il podcast di Cinque Colonne Magazine, Jamie parlerà della sua musica e dell’importante messaggio che questo brano vuole portare.
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Il brano
Una vera e propria missione quella del giovane artista classe 2002, iniziata dal trepidante intreccio tra un’indomita urgenza espressiva personale ed il lascito della sorella maggiore Ilaria, sensibile e brillante attivista contro la stigmatizzazione sui disturbi mentali prematuramente scomparsa, volto a scuotere e svegliare le coscienze degli ascoltatori su tematiche appartenenti alla sfera emotiva e alle molteplici fragilità che connotano l’universo psichico di tutti noi, che release dopo release si concretizza in un percorso discografico capace di lasciare il segno, oltre ogni parola, oltre ogni etichetta di genere e stile.
Dall’enfatizzazione dei sentimenti e delle ombre più oscure in grado di esorcizzarsi soltanto attraverso la loro accettazione al desiderio di rivalsa su un mondo di cui facciamo parte ma da cui troppo spesso veniamo e/o ci sentiamo esclusi, Jamie si racconta senza filtri con la voce dell’anima, utilizzando come amplificatore del proprio sentire un pop-punk che, impeccabilmente imbastito dall’abilità del fidato producer Echoes, risuona come un grido di aiuto, ma anche di libertà, che scandaglia per sovvertire schemi e convenzioni.
L’ospite di oggi, Jamie
Jamie, pseudonimo di Aziz Gazzella, è un rapper marchigiano classe 2002. Si avvicina alla musica fin da piccolo, grazie alla passione per la danza della madre e per il pianoforte del padre, che lo lascia però solo con la mamma all’età di undici anni. Durante l’adolescenza, scrive i suoi primi testi inediti, senza accompagnarli da alcuna base, che gli consentono però di farsi notare, spopolando sotto forma di post su Tumblr ed Instagram tramite un nickname anonimo. All’età di 16 anni registra la sua prima vera e propria canzone, senza mai pubblicare nulla fino alla tragica e prematura scomparsa della sorella, sensibile e brillante attivista contro la stigmatizzazione dei disturbi mentali, che si tolse la vita a soli 26 anni, nell’Aprile del 2021.