Conosciamo Giovanni Peduto, da musicista a Sanremo Rock (dove si aggiudica il “Premio Emersione”) a chinesiologo ad Altavilla Silentina (SA).
Chi è Giovanni Peduto?
Cos’è la chinesiologia sensoriale?
La chinesiologia si focalizza nel creare un ambiente sensoriale tale da poter trasmettere quel senso di benessere curativo di cui ogni persona necessita. Tutto questo grazie alla stimolazione dei sensi, sia cerebrale che organica, mediante varie tecniche quali:
- respirazione: tecniche di stimolazione diaframmatica e polmonare, col fine di aumentare un apporto di ossigeno “naturale” nel sangue. Per un benessere psicofisico maggiore, rinforzando, in contemporanea, i muscoli deputati alla respirazione;
- cromoterapia: terapia grazie all’uso dei colori; ogni colore, corrispondendo a una frequenza specifica, stimola determinate aree cerebrali, andando ad operare su di esse;
- frequenze sonore: grazie alla vibrazione meccanica delle frequenze, si avrà una risposta biochimica a livello cellulare e cerebrale;
- aromaterapia: assunzione (sia volatile che topica) di oli essenziali, al fine di conferire all’individuo uno stato di benessere generalizzato.
Quattro chiacchere con Giovanni Peduto
Eccoci arrivati al momento dell’intervista! Quattro chiacchere con il musicista tra presente, passato e futuro.
Chi è Giovanni Peduto per Giovanni Peduto?
“Giovanni per me è un eterno sognatore che in quel che fa mette passione e dedizione cercando di creare sempre delle sfumature fuori dall’ordinario. Che si possa parlare di musica, arte o lavoro o nel connubio di entrambi. Alla ricerca sempre di qualcosa di alternativo al classico e di far nascere emozioni nel prossimo. Testardo e tenace che cerca sempre di raggiungere nel bene e nel male dei traguardi. Ad oggi un Chinesiologo che non accetta l’abbandono della musica e la rende parte e integrante del suo lavoro”.
Come nasce la tua passione per la musica?
“La mia passione per la musica nasce circa 20 anni fa in un autobus che portava me e altri ragazzi in piscina e qui alcuni di loro suonavano, durante il tragitto, la chitarra. Da lì pian piano mi sono sempre di più appassionato fino alla formazione di svariate cover band, fin quando scelsi di voler fare miei bani e far conoscere il mio concetto di musica”.
Come riesci ad unire musica e chinesiologia
“Integro la mia musica e la musica in generale, che piace a me, nel mio lavoro, attraverso prima lo studio delle frequenze sonore, le quali poi cerco di miscelarle in alcune tracce strumentali e altri brani strumentali e cantanti che creano un effetto ipnotico, diciamo, rilassante nei miei pazienti. Prendendo ispirazione dalle mie emozioni e dai brani delle mie colonne artistiche che mi ispirano e cerco di creare quelle emozioni che mi ripercuotono quando divento io il mio primo paziente. Poi mi metto alla chitarra e tastiera e cerco di dar forma a quelle emozioni e sensazioni, che poi verranno condivise nei trattamenti attraverso supporto audio classici”.
Ci puoi parlare di Every uno dei tuoi singoli più conosciuti?
“Every, vuol essere volutamente un omaggio alla musica che mi ha ispirato, Alan Parsons Project, Pink Floyd, Daft Punk. Nasce casualmente con alla voce Adia, compagna del bassista, nel giorno delle registrazioni la quale si trovava in studio e poiché io e il mio socio Di Pasca, non riuscivamo ad trovare il giusto feel melodico con la voce, facendo così provare a lei e dall’ora è storia.
Il brano aveva già un’impronta ipnotica, che si suggello come tale, grazie alla collaborazione col noto chitarrista Luca Colombo, all’epoca nell’orchestra di Sanremo e al fianco dei big della musica italiana e internazionale. Il brano piacque e da lì nacque una collaborazione che ancora oggi prosegue, sia per live che lavori in studio. La forza del brano sta appunto in quell’atmosfera ipnotica, che oltre alle numerose soddisfazioni che mi ha dato, mi ha suggerito l’idea di creare musica per il mio principale lavoro”.
Progetti Futuri?
“Dopo un periodo di pausa dovuti al fermo artistico conseguenza della pandemia Covid, Peduto, riapre il calderone dei lavori elaborati e inizia a riarrangiare un brano dall’album Revenge, (Revenge Without Revenge) in chiave strumentale, a cura de Hexagonlab Recording Studio di Edoardo Di Vietri e Arrangements, a cura sia del suddetto E. Di Vietri e di Nicola Stifano; brano quale andrà a dar animo come colonna sonora ad uno short film (Il Tocco).
“Il Tocco”, cortometraggio di Bagher Rahati, rappresenta un viaggio attraverso immagini che raccontano le percezioni indotte e forzate dei rapporti falsi e difficile da vivere. Grazie alla collaborazione di Joe Peduto (attore e music production) e altri hanno dato la possibilità di realizzare la verità nascoste ai nostri occhi.
La collaborazione tra il regista Italo-Iraniano, Joe Peduto e il suo progetto artistico, Sirius MusicArtVision, nasce col brano Every, qui, Rahati, inizia a testare un metodo narrativo e filmografico più vicino al cortometraggio che ai videoclip moderni. Ma la nascita del concept per lo Short Film, avviene successivamente, nel secondo videoclip Don’t Believe in Love, (maggio 2019) il regista, si concentra sulla sperimentazione concettuale, derivata da visioni contrapposte e distorte della realtà circostante.
‘Il Tocco’ così ne diviene uno spin-off (di Don’t Believe in Love) che vedrà poi luce presso i Festival Cinematografici Monotematici sia Italiani che Mediorientali”.
Un saluto ai lettori di Cinque Colonne Magazine.
“Ringrazio i lettori del magazine che hanno preso 5 minuti del loro tempo per conoscere un po’ di più la mia storia e la storia della mia musica, ringraziandovi dicendo che : “ la musica è un potente mezzo che agisce direttamente sulle emozioni delle persone.” “ Il rock non eliminerà i tuoi problemi. Ma ti permetterà di ballarci sopra.“ – Pete Townshend (The Who) ”