Attraccare nello spazio col pilota automatico. E’ uno degli obiettivi della NASA che si prepara a lanciare, a bordo della missione di rifornimento numero dieci operata da SpaceX verso la ISS, Raven, un nuovo modulo per il test di tecnologie per il rendezvous autonomo di veicoli spaziali.
Raven infatti proverà sul campo un nuovo e sofisticato sistema di navigazione automatizzato, pensato per funzionare senza alcun intervento umano anche durante la delicatissima fase di docking.
Si tratta di una tecnologia cruciale per future missioni perché renderebbe più semplice e sicuro l’incontro tra due mezzi in orbita– ad esempio una nave spaziale e un satellite o anche due navicelle – che ad altezze come quella in cui opera la ISS si troverebbero a viaggiare a circa 27.000 km all’ora.
Cinque giorni dopo il lancio, Raven sarà rimosso dalla navicella Dragon e fissato su una piattaforma di carico al di fuori della stazione spaziale. Da lì, il modulo comincerà a fornire informazioni per lo sviluppo del nuovo sistema di navigazione. In particolare, i sensori di Raven terranno traccia di tutti i veicoli spaziali in entrata e in uscita, tracciando le distanze relative tra i veicoli e il modulo. Da Terra, gli operatori della NASA valuteranno la precisione delle misurazioni di Raven, e faranno le opportune regolazioni al sistema per aumentarne le prestazioni di tracciamento.
La missione di Raven durerà due anni. Se i risultati saranno quelli sperati, la NASA porebbe utilizzare questa tecnologia per la spedizione di servizio Restore-L, programmata per il rifornimento di Landsat 7, satellite statunitense di osservazione della terra, già in orbita.
Il sistema, una volta maturo, potrebbe trovare applicazione anche nei sistemi di viaggio delle future missioni NASA verso il pianeta rosso.