Da ieri non esiste più l’Italia, infatti, a seguito dell’approvazione del federalismo ad esultare è il popolo padano. Non si sventola il tricolore ma la bandiera verde con il sole delle alpi
Alla fine il federalismo, l’unico motivo di vita della Lega, è passato (quello Municipale s’intende). Le scene registrate in aula sono davvero surreali: a partire dal premier con tanto di pochette verde-lega nel taschino fino all’ameno sventolio di bandiere padane nell’aula dove il provvedimento è passato per una manciata di voti. Naturalmente, i toni trionfalistici di Bossi and co. sono quelli dei giorni di festa e il tributo al tribuno nelle vesti di capo del governo sono pleonastici e quasi la realizzazione peggiore di una sceneggiatura già brutta, ma tant’è: “Noi ora vogliamo completare il Federalismo” e “i tempi sono queli che ha detto Calderoli” e “poi vedremo” anche se “nessuno vuole andare a votare”. Così il leader della Lega Umberto Bossi, ministro per le Riforme, a seguito dell’ok defintivo del Parlamento con il voto di fiducia al Governo dalla Camera. La critica “forte” dell’opposizione è stata: ” E’ un pasticcio”, riportando le testuali parole di Pierluigi Bersani. E così mentre si dovrebbe celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ci ritroviamo con un governo e una classe politica che quest’Italia non solo l’ha devastata ma ora la vuole addirittura distruggere. L’affermazione bossiana della vittoria è stata: “tutto il popolo della Padania è soddisfatto” perchè “stiamo per archiviare il centralismo”.  Ma l’Italia e gli italiani? Che fine hanno fatto? Possibile che la massima indignazione per un’azione che sta calpestando tutti i principi su cui questo Paese è nato si traduca semplicemente nell’affermazione che è tutto un pasticcio? Qui si sta distruggendo l’Italia e lo si vuol far passare per un “qui pro quo”? Va bene, allora accontentiamoci della padania e delle bandiere con il sole delle Alpi, tanto entrambi non esistono!