La maglia rosa è uno dei simboli del ciclismo a livello agonistico tra i più ambiti di tutti, significa essere in testa nel Giro d’Italia. Insieme alla maglia gialla del Tour de France, il Giro d’Italia è la gara ciclista per eccellenza. I migliori di questo sport battagliano nelle varie tappe tra prove a tempo, volate e salite ripide. Chi vincerà quest’anno?
Maglia rosa, simbolo del giro d’italia ma non solo…
Se la maglia rosa è quella storica che viene data a chi ha il miglior tempo cumulativo e simboleggia il leader della classifica, esistono anche alcune altre maglie altrettanto preziose da conquistare. Il miglior scalatore indossa una maglia azzurra (che ha sostituito la storica maglia verde), mentre il primo nella classifica a punti indossa una maglia ciclamino (nel biennio 1967-1968 e dal 2010-2016 la maglia è stata di colore rosso). Oltre a queste casacche, nel corso degli anni sono state messe in palio una maglia che di volta in volta ha contraddistinto l’ultimo in classifica (maglia nera), una per il miglior giovane (maglia bianca), oppure, come è accaduto negli anni novanta e primi anni 2000, una per la classifica dell’Intergiro (maglia azzurra), traguardo volante posto di solito a metà tappa allo scopo di rendere più movimentata la corsa dalle prime battute.
La nona tappa del giro 2021
Parliamo, invece, della tappa conclusasi ieri. È strepitosa la vittoria di Egan Bernal nella nona tappa del Giro d’Italia 2021 che è davanti a tutti al traguardo di Campo Felice. Sullo sterrato della nona tappa, il colombiano della Inoes trova il primo gradino del podio, e secondo la classifica aggiornata della corsa, riesce a fare sua la maglia rosa da leader della classifica generale. Per Bernal dunque una doppietta, più che meritata, arrivata dopo una gara dura e difficile, resa ancora più complicata dal vento e al pioggia
Caduta alla nona tappa
Chi invece ha vissuto una brutta domenica è lo sloveno Matej Mohoric. A 115 chilometri dal traguardo di Campo Felice della nona tappa, scendendo ad altissima velocità dal passo Godi, lo sloveno, considerato il più spericolato funambolo del plotone, ha preso una curva a sinistra troppo aderente al ciglio stradale mentre cercava di evadere dal gruppo col compagno di squadra della Bahrain-Merida Damiano Caruso. Il telaio della bici si è spezzato in due, Matej ha fatto un salto mortale in avanti e ricadendo ha urtato pesantemente il collo sull’asfalto. Nonostante ciò, il ciclista si è immediatamente alzato ed ha provato a continuare con una nuova bici ma lo stesso sloveno pochi metri dopo si è fermato.