In occasione della 34ma giornata mondiale dell’alimentazione, che quest’anno la FAO ha dedicato a “Protezione sociale e agricoltura per spezzare il ciclo della povertà rurale”, Earth Day Italia rilancia il progetto “Tra campagne intelligenti e montagne all’avanguardia – le comunità rurali e montane insegnano come mangiare tutti e mangiare bene” come stimolo alla crescita sostenibile delle realtà rurali del Pianeta.
Il progetto, un’iniziativa congiunta del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ed Earth Day Italia, individua le cinque regole dello sviluppo sostenibile mettendo a disposizione cinque reportage sulle comunità rurali che hanno adottato e portato avanti progetti innovativi rispettosi dell’ambiente.
“Con questo progetto, siamo fieri di raccontare la via italiana per lo sviluppo sostenibile delle nostre campagne, percorso che vede nella tutela della qualità e delle eccellenze, nella biodiversità e nell’inclusione, i suoi inderogabili punti di forza” dichiara Andrea Olivero, Vice Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, “Earth Day Italia ha saputo fornire un quadro significativo delle esperienze sul campo, con elementi tangibili e casi concreti in cui vengono sapientemente miscelati tradizione, innovazione, crescita e cura del territorio”.
Il progetto ha portato alla selezione di 15 casi che hanno saputo “inventare” nuovi modelli di sviluppo sostenibile individuando regole migliorative rispetto a produttività, qualità dei prodotti, riduzione dei consumi, rispetto dell’ambiente, inclusione sociale.
I 5 video che hanno una durata di circa 10 min ciascuno per un totale di circa un’ora.
Dopo la presentazione ufficiale all’Expo di Milano il 5 Giugno in occasione della 43ma Giornata dell’Ambiente, sono ora disponibili sul sito www.earthdayitalia.org e sui canali facebook e youtube di Earth Day Italia.
Nell’insieme, i reportage offrono un pentalogo di regole applicabili a tutte le realtà montane e non solo del mondo:
· PENSA LOCALE. Casi di comunità che attorno ai valori della tradizione locale hanno saputo costruire valore per il futuro. Piccole boutique di autosufficienza con grande creatività, piccole storie per dimostrare che la sostenibilità ambientale del proprio agire determina anche sostenibilità economica e che le grandi storie si costruiscono a volte su piccoli particolari. Altresì casi di zone che nel passato si sono svuotate di giovani e che ora tornano a ripopolarsi di menti autoctone. Casi selezionati: Comunità di Aliano (Matera); Parco dei Paduli (Lecce); Pedavena (Belluno).
· RISPETTA LA TERRA. Casi di comunità che sanno rispondere alla industrializzazione a tutti i costi, agli standard dell’agricoltura e dell’allevamento intensivo, dell’omologazione facile e alla cementificazione con il recupero della biodiversità, con il recupero della terra e la valorizzazione del paesaggio. Casi selezionati: Acquafredda (Roma); Talamone (Grosseto); Amendolea (Reggio Calabria).
· APRI LA PORTA AL CAMBIAMENTO. Casi di innovazione, in settori agricoli e limitrofi, che hanno saputo imprimere una svolta ai territori. Cambiamenti tecnologici, cambiamenti nei modelli di produzione e nei modelli di distribuzione, cambiamenti nella governance che permettono di costruire valore economico per i territori e migliore qualità della vita. Casi selezionati: Parco Agroalimentare di San Daniele (Udine); Institut Agricole Régional (Aosta); Goel (Reggio Calabria).
· CONDIVIDI E COLLABORA CON TUTTI. Casi di piccole comunità che all’insegna dello spirito di collaborazione e condivisione riescono a migliorare. Ibridazione è la parola d’ordine. Cittadini, istituzioni, imprese, studenti, lavoratori che si incontrano e che con generosità inventano un nuovo modo di vivere che supera l’individualismo. Casi selezionati: I Briganti di Cerreto (Reggio Emilia); Busche (Belluno); Casa Netural (Matera).
· CREA OPPORTUNITÀ PER TUTTI. Categorie spesso dimenticate o escluse dalle economie locali, beni a rischio abbandono, territori oscurati da attrazioni troppo importanti. Ci sono comunità che cambiando il paradigma “sfruttano” un potenziale inespresso e convertono costi in profitto. Casi selezionati: Terra Felix (Caserta); La Bassa Via (Aosta); Altopiano di Navelli (L’Aquila).
“Le regole che abbiamo individuato – dichiara Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia – sono regole di buon senso, quel buon senso che si lascia a casa quando si sceglie di considerare l’ambiente e l’uso razionale delle risorse, sia ambientali che umane, come un freno allo sviluppo e alla competitività. Noi crediamo il contrario, uno sviluppo che sia ambientalmente e socialmente sostenibile è possibile e le comunità che abbiamo incontrato ce lo hanno confermato:”