Alla Biblioteca Nazionale di Napoli – Sala Rari (Piazza del Plebiscito 1, Napoli), si discute sulla concreta possibilità di costruire una cultura di pace nell’incontro di riflessione “Per una filosofia del disarmo”: un dialogo tra il filoso Aldo Masullo e la giornalista Natascia Festa (Corriere del Mezzogiorno) che prende spunto dall’Atto costitutivo dell’Unesco, 1945: “Poiché le guerre nascono nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che devono essere costruite le difese della pace”.
L’evento è realizzato in collaborazione con la Biblioteca Nazionale di Napoli e con il Mibact – Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo in occasione della mostra Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari (aperta fino al 17 aprile a Castel Sant’Elmo con ingresso gratuito).
Professore emerito di filosofia morale e filosofia teoretica dell’università Federico II di Napoli, 93 anni, classe 1923, insignito della medaglia d’oro del ministero della Pubblica Istruzione per il carattere originale del proprio insegnamento, intellettuale e pensatore, Masullo nella sua lunga attività ha sempre cercato di indagare e interpretare il presente. Lo scorso 7 aprile ha presentato alla Feltrinelli di Napoli il suo ultimo libro Giordano Bruno. Maestro di anarchia, sottolineando l’attualità del pensiero e dell’opera di quest’ultimo, sviluppando il tema dell’universalità dei diritti come unica speranza possibile.
“Bruno è un grande propugnatore del futuro, un simbolo fra i più potenti della libertà di pensiero e di un utopistico governo mondiale. Il suo pensiero è la base speculativa dell’idea di democrazia – sostiene Masullo – E’ fondamentale ritornare alla nostra identità di uomini, ad un mondo giusto, in cui tempo e spazio vengono amministrati dalla società umana rispettando la vita e la dignità dell’uomo. Dignità umana intesa come ricerca dell’unione”.
Nella costruzione della prospettiva filosofica di Aldo Masullo si intrecciano correnti come l’esistenzialismo, lo spiritualismo, l’idealismo e la fenomenologia, ovvero movimenti di pensiero attraversati dalla radicale problematizzazione del rapporto tra pensiero e vita. Un’indagine che si sviluppa anche dalle proprie inquietudini e dalle impressioni suscitate dai tragici eventi bellici, con il conseguente bisogno di comprendere l’uomo concreto e le sue reali tribolazioni. Tra il 1945 e il 1947 di dedica agli studi per la seconda laurea in Giurisprudenza con tesi in Filosofia del diritto. Determinanti anche gli anni trascorsi in Germania per attività di ricerca e di insegnamento, tra il 1957 e il 1958, senza dimenticare il proprio impegno in politica, come deputato prima e senatore poi, negli anni sessanta e settanta, tanto da essere considerato dai suoi studenti, nel periodo della contestazione giovanile, uno dei professori progressisti. Impegno che lo ha visto protagonista fino al duemila per due legislature oltre ad essere membro della commissione di vigilanza sui servizi radiotelevisivi.