(Adnkronos) – Secondo i risultati dello studio di Kaspersky “Entusiasmo, superstizione e grande insicurezza – Come gli utenti di tutto il mondo si confrontano con l’universo digitale” in Italia il 55% dei consumatori ritiene che le identità dei defunti siano particolarmente vulnerabili al furto. Per quanto riguarda il ricreare la propria presenza online utilizzando l’intelligenza artificiale (AI), il 28% degli italiani lo ritiene accettabile, mentre il 45% è contrario, mettendo in luce le preoccupazioni legate alla privacy e al rispetto nel mondo digitale.
L’eredità online dei defunti
Il “Digital 2024 Global Overview Report” di Kepios rivela che oggi il 95% degli utenti di Internet utilizza i social media ogni mese, con 282 milioni di nuove identità create tra luglio 2023 e luglio 2024. Con l’aumento delle interazioni online e l’espansione delle presenze digitali, le preoccupazioni legate alla privacy, all’eredità digitale e all’uso etico delle identità diventano sempre più rilevanti.
Lo studio di Kaspersky evidenzia che la maggioranza dei consumatori italiani (55%) percepisce le identità dei defunti come particolarmente a rischio di furto, soprattutto perché spesso non c’è più nessuno che monitori le informazioni pubblicate online. Inoltre, sempre il 55% degli italiani ritiene accettabile ricreare la presenza online di persone decedute tramite l’IA, sebbene le opinioni siano contrastanti: il 28% degli intervistati considera accettabile creare un’identità digitale di una persona non più in vita attraverso foto, video o altri ricordi, mentre il 45% non è d’accordo.
Turbamenti
È interessante notare che in Italia la maggior parte degli utenti italiani (68%) crede che vedere immagini o storie di persone decedute possa turbare chi era vicino a loro. Tuttavia, il 29% pensa che non ci sia un limite di tempo per raccogliere tutte le immagini, i video o le registrazioni vocali mai pubblicate online relative a una persona specifica. Considerando che probabilmente l’unico modo per controllare la propria “presenza digitale” dopo la morte sarebbe quello di includere istruzioni nel proprio testamento, il 66% degli italiani concorda sul fatto che chiunque abbia account online dovrebbe specificare nel proprio testamento cosa fare dei propri dati e account social.
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