Social Digital Responsibility, tre parole che potrebbero non dirvi nulla ma che in realtà sono di fondamentale importanza in questi tempi sempre più social. Ne parliamo con Francesco Bertuletti, AD e cofounder di Sblind.
Intervista a Francesco Bertuletti, AD e Co-founder di Sblind
Social Digital Responsibility, Sblind e i suoi pilatri
Kilometro zero, sostenibilità, rispetto: Sblind è il primo social network geolocalizzato, senza algoritmi di profilazione e contenuti aggressivi, violenti o irrispettosi. Che lancia feature non convenzionali come il Social Time, la limitazione del tempo massimo di utilizzo del social.
Ed ecco i 3 pilastri di Social Responsibility di Sblind:
- Un Decalogo di norme e regolamenti nei confronti degli Utenti Sblind;
- Valorizzazione delle relazioni e dei territori con un approccio kmzero, nel coinvolgimento di persone, luoghi ed eventi;
- La scelta responsabile di un «Social Time» che garantisca e limiti la potenziale dipendenza digitale.
Cos’è Sblind?
Sblind nasce per colmare un vuoto creato proprio dall’evoluzione globalizzante dei Social più diffusi al mondo. Sblind vuole ricreare un mini ecosistema nel quale le persone, i luoghi le attività si possano riconoscere. L’attuale proposta Social comprende una moltitudine di opzioni che rendono la fruizione di contenuti potenzialmente infinità e variegata, intrisa di algoritmi e strumenti di Intelligenza Artificiale che minano la capacità critica di scoprire e ricercare ciò che davvero interessa. Il progetto Sblind vuole ridare spazio ad una condivisione che sia basata sulle relazioni, sul territorio e sulla scoperta di ciò che ruota nel nostro mood.