Proprio mentre molte città italiane soffocano nei fumi di concentrazioni fuorilegge di inquinanti atmosferici, sono quasi 1800 i cittadini virtuosi di Milano, Roma, Napoli, ma anche di Monza, Caserta e delle relative città metropolitane che hanno aderito alla terza edizione di NO2, NO Grazie!, il più esteso progetto di scienza partecipata teso a migliorare le politiche locali sulla qualità dell’aria.
Promossa dall’associazione Cittadini per l’Aria, da anni impegnata in prima linea per la difesa del diritto di respirare aria pulita, l’iniziativa ha invitato nei mesi scorsi gli abitanti delle tre ‘città campione’ a diventare sentinelle dell’aria, a collaborare, cioè, direttamente in un’attività di monitoraggio dei livelli di NO2, il biossido di azoto, uno dei più pericolosi inquinanti presenti nell’atmosfera delle nostre aree urbane, contribuendo così alla raccolta di dati utili a supportare l’adozione di nuove misure per la riduzione del traffico da parte delle amministrazioni cittadine.
Il problema non può più essere sottovalutato: l’inalazione di questo gas, emesso prevalentemente dagli scarichi dei veicoli diesel, oltre a comportare irritazioni alle mucose e agli occhi, incide sull’incremento di tumori ai polmoni e al seno e sull’aggravarsi di patologie cardiorespiratorie. Anche per i bambini il pericolo è grave in quanto l’esposizione a questo gas durante la gestazione o nei primi anni di vita può determinare danni allo sviluppo dei polmoni e del sistema cognitivo. A Roma, Milano e Napoli la situazione è allarmante, basti pensare che nel 2018 la concentrazione media annua di NO2 ha raggiunto rispettivamente quota 66 µg/m³, 59 µg/m³ e 56 µg/m³, superando dunque, e di tanto, il limite annuo medio previsto dalla legge (40 µg/m³).
NO2, NO Grazie! Le fasi del progetto
Singoli cittadini, famiglie, scuole, aziende… sono davvero tanti coloro che quest’anno, spinti da uno spiccato senso civico, hanno deciso di sposare il progetto e prenotare il piccolo campionatore passivo in grado di misurare i livelli di NO2 presenti nell’aria. Quanti? Oltre 1800, come detto, di cui circa 1000 a Milano e provincia, circa 500 a Roma, circa 300 fra Napoli e Caserta.
E adesso siamo al via: una volta ritirato nei punti di distribuzione segnalati sul sito di Cittadini per l’Aria, a partire dall’8 febbraio il dispositivo di misurazione dovrà essere applicato all’aperto, a circa 2 metri e mezzo di altezza (a un palo, a una cancellata, o alla balaustra di un balcone purché non superiore al primo piano) seguendo delle semplici istruzioni.
“Quasi 1800 campionatori di NO2 stanno per essere installati (pari a quasi il triplo di partecipanti rispetto alla passata edizione) per misurare un inquinante direttamente collegato al traffico veicolare. Dietro ognuno di essi vi è un attivista, un gruppo di amici, una classe, un condominio, un comitato di quartiere, un gruppo di colleghi, che rivendicano il diritto di respirare senza ammalarsi. Un grazie speciale a tutti coloro che hanno deciso quest’anno di sposare il nostro progetto dimostrando che i cittadini vogliono avere un ruolo attivo nella lotta contro l’inquinamento. Un grazie particolare va anche all’Associazione Salvaiciclisti Roma, al Comitato Vivibilità Cittadina di Napoli, agli Atenei e a tutti gli enti e organismi pubblici e privati che con entusiasmo hanno offerto la loro collaborazione e il loro supporto.” – afferma Anna Gerometta, Presidente di Cittadini per l’Aria – “Milano, Roma e Napoli devono procedere al più presto con nuove azioni per migliorare l’aria che respirano i loro cittadini. Il nostro progetto sarà di aiuto.”
Nel periodo di esposizione, previsto dall’8 febbraio al 7 marzo, il campionatore passivo raccoglierà per assorbimento il biossido di azoto (NO2) presente nell’aria nel punto dove è stato installato. I dispositivi saranno poi analizzati in laboratorio e da ultimo i ricercatori del Comitato Scientifico valuteranno i dati per ottenere la mappatura precisa delle concentrazioni di NO2 (e il loro impatto sanitario) misurate in ciascun punto di monitoraggio. L’appuntamento finale è per maggio quando tali dati verranno ufficialmente resi noti e creeranno un database unico che verrà messo a disposizione delle amministrazioni.