Tempi duri per i furbetti che nascondono il loro denaro trasferendolo all’estero e per coloro che hanno usufruito indebitamente dei bonus istituiti durante la pandemia. Dal prossimo 1° ottobre l’Agenzia delle Entrate provvederà a effettuare nuovi controlli sui soldi che vengono depositati in banche estere e sulla situazione reddituale di quanti hanno richiesto i contributi messi a disposizione dal Governo per aiutare gli italiani durante la pandemia.
I nuovi controlli dell’Agenzia delle Entrate
Grazie all’intesa tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, dal 1° ottobre 2020 sarà operativa una nuova tipologia di controllo fiscale sulla base di una legge entrata in vigore nel 1990. Sarà possibile, infatti, richiedere alle banche estere ragguagli circa somme di denaro presenti nei loro conti e versati da correntisti residenti in Italia. I controlli scatteranno per somme a partire dai 15.000 euro versati in un anno, in un’unica soluzione o in diverse tranche. Le banche dovranno segnalare il trasferimento di somme a partire dai 15.000 euro verso istituti di credito all’estero all’Unita di Informazione Finanziaria (UIF). Questa, a sua volta, informerà, una volta effettuati i controlli di rito in materia di antiriciclaggio, la Procura e l’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima incrocerà il dato ricevuto con le informazioni circa le tasse pagate dal soggetto e la sua dichiarazione dei redditi e se ravviserà il sospetto di elusione fiscale, potrà richiedere alla banca estera informazioni sui fondi versati.
I controlli sui Bonus Covid 19
Per rendere le procedure più snelle e assicurare una veloce erogazione dei bonus messi a disposizione per fronteggiare le difficoltà economiche innescate dalla pandemia, il Governo ha stabilito che i controlli atti a verificare l’effettivo diritto a godere di quel beneficio fossero effettuati in un secondo momento rispetto all’erogazione. Chi avesse ottenuto il bonus senza averne diritto, dovrà restituire la somma erogata maggiorata delle sanzioni previste. Nel caso in cui il richiedente non avente diritto abbia rinunciato al contributo e la rinuncia porti una data precedente al protocollo di erogazione, dovrà restituire la somma corrispondente al bonus senza alcuna maggiorazione.
Cos’è l’elusione fiscale
Si parla di elusione fiscale quando il soggetto in questione sfugge al pagamento di tasse o imposte utilizzando in modo distorto strumenti leciti. In genere questo è possibile quando ci sono vuoti legislativi o le leggi vigenti danno adito a interpretazioni piuttosto generiche. I controlli fiscali dell’Agenzia delle Entrate che scatteranno a partire da ottobre tendono proprio a stringere le maglie normative per dare meno spazio a illeciti. L’evasione fiscale è stato uno degli argomenti più dibattuti in sede europea nella discussione sui fondi da erogare al nostro Paese in queste ultime settimane. Diversi Paesi europei hanno avanzato le loro riserve sull’Italia proprio su questo punto.
Immagine di copertina foto di Gerd Altmann da Pixabay