Assorbe da solo circa un quarto dell’anidride carbonica presente in atmosfera. Alla base della catena alimentare, il fitoplancton, formato da una miriade di minuscoli organismi acquatici in grado di operare fotosintesi, gioca un ruolo chiave nel regolare il clima della Terra.
Per capire come, in particolare, regola l’ecosistema marino, scienziati NASA del Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, hanno avviato nei giorni scorsi una campagna di campionamento e studio di questi organismi marini.
La campagna avrà una durata di 27 giorni, durante i quali gli studiosi – a bordo della nave oceanografica R/V Falkor, dell’organizzazione no-profit Schmidt Ocean Institute – raccoglieranno campioni nelle acque tra le Hawaii e l’Oregon.
Gli studiosi della NASA vogliono, in particolare, capire qual è il destino dell’anidride carbonica assorbita dagli organismi appartenenti al fitoplancton. Quanta di questa CO2 viene, ad esempio, immagazzinata negli oceani per lunghi periodi.
“Che fine fa la CO2 assorbita all’interno del ciclo globale del carbonio dipende dalle specie di cui è formato il fitoplancton – spiega Ivona Cetinic, responsabile della campagna -. Le loro dimensioni, forme e colori, determinano, infatti, il ruolo che svolgono. Una volta che sappiamo chi sono – aggiunge la studiosa -, possiamo infatti predire che cosa accadrà alla CO2 che hanno immagazzinato”.
Gli organismi di piccola taglia, ad esempio, restano confinati negli strati superficiali dell’oceano. E, quando muoiono o entrano nella catena alimentare, la CO2 che hanno assorbito resta circoscritta nelle stesse regioni, e può anche ritornare in atmosfera. Quelli di taglia maggiore, invece, tendono a precipitare nei fondali, così come gli organismi di cui si nutrono. “Questo è un aspetto importante, perché – sottolinea Cetinic – alla CO2 è così precluso ogni contatto con l’atmosfera”.
I dati raccolti saranno integrati dalle future osservazioni satellitari, ad esempio attraverso la missione PACE (Plankton, Aerosol, Cloud, ocean Ecosystem), che sarà lanciata nel 2022. Il suo compito sarà, infatti, monitorare la fioritura oceanica del plancton, per studiarne l’impatto sul clima terrestre.
“Lo scopo di questo studio sul fitoplancton – conclude Jeremy Werdell, project scientist di PACE, che prende parte anche alla campagna sulla nave oceanografica R/V Falkor – è raccogliere dati che ci aiuteranno a comprendere meglio le immagini catturate dai satelliti”.